Il blog di Italians for Darfur

sabato, marzo 24, 2007

Presentato un ordine del giorno in Senato per il Darfur

Presentato un ordine del giorno in Senato per chiedere al Governo
di impegnarsi per il Darfur e sollecitare sanzioni contro il Sudan

NeverInMyName (IB4D) scrive:

immagineOggi è un giorno importante: le mie richieste rivolte ad alcuni parlamentari di interessarsi alla situazione del Darfur sono state accolte. E' stato presentato, infatti, un ordine del giorno bipartisan in Senato, collegato al rifinanziamento delle missioni militari italiane . tra cui l'Afghanistan - che chiede al Governo di impegnarsi per il Darfur e sollecitare sanzioni contro il Sudan. Questo il testo, firmato sia da esponenti del centrosinistra che del centrodestra.

Ordine del giorno

Il Senato, in sede di esame del disegno di legge 1381 di conversione in legge del decreto-legge 4/2007

Premesso che:

  • in Darfur sono stati uccisi almeno 300 mila civili e due milioni sono gli sfollati nei campi profughi e 4 milioni soffrono la fame e vivono in condizioni disumane;
  • il recente rapporto del gruppo speciale delle Nazioni Unite sulle condizioni dei diritti umani afferma che "il governo del Sudan ha orchestrato e partecipato ai crimini di massa che comprendono omicidi, stupri e rapimenti;
  • le milizie janjweed dal 2003 hanno terrorizzato la popolazione del Darfur devastandone i villaggi;
  • gli attacchi dei janjweed sono stati supportati da bombardamenti aerei coordinati dal governo sudanese e che il governo sudanese è ritenuto complice di questi crimini per avere organizzato e fornito armi alle milizie janjweed;
  • il rapporto delle Nazioni Unite accusa la comunità internazionale di insensibilità nei confronti di queste azioni criminali e sollecita la stessa comunità internazionale ad intervenire e agire rapidamente;
  • la Corte Penale Internazionale nello scorso febbraio ha accusato per crimini contro l'umanità il Ministro sudanese per gli Affari umanitari ed uno dei leader janjweed;
  • è urgente che la comunità internazionale e le Nazioni Unite intervengano e impongano al governo sudanese di accettare i controlli e di permettere l'invio di contingenti dell'ONU;
  • le Nazioni Unite mettano in atto misure per impedire i bombardamenti dei villaggi da parte degli aerei del governo di Khartoum,
impegna il Governo:
  • ad affrontare in modo efficace in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la questione relativa al Darfur;
  • a promuovere in tutte le sedi internazionali competenti iniziative appropriate a far sì che l'eccidio in atto in Sudan cessi al più presto, ripristinando in Darfur il rispetto dei diritti umani.

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domenica, marzo 18, 2007

Europetizione per il Darfur

Il francese Collectif Urgence Darfour lancia l' "EUROPETITION D'URGENCE" ai Capi di Stato e alle Istituzioni dell' Unione Europea per l'invio immediato di una forza di pace internazionale nel Darfur. L' europetizione verrà presentata al raggiungimento di un milione di firme. Per aderire cliccare qui.

*Ai Capi di Governo degli Stati membri dell' Unione Europea,
A José manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea,
A Javier Solana, Alto rappresentante dell' Unione Europea per la politica estera e la sicurezza,

Noi, cittadini francesi e europei, non possiamo più restare indifferenti e inerti dinanzi alla guerra contro i civili che si svolge attualmente nel Darfur, nell'ovest del Sudan.
L'esercito sudanese e le milizie janjaweed hanno massacrato villaggi interi di concittadini delle etnie Fur, Massaliti e Zaghawi, principalmente a causa della loro origine "nero-africana", che costituiscono la maggior parte dei sei milioni di abitanti del Darfur.
[...leggi tutto]
Signori e Signore, come ha chiesto il Parlamento Europeo nella sua risoluzione del 15 febbraio 2007 votato all'unanimità, dovete agira ora!

In linea con la Risoluzione 1706 del Consiglio di Sicurezza dell' ONU, gli Stati Europei devono inviare immediatamente una forza di interposizione con il mandato di:
- proteggere la popolazione dal massacro generalizzato;
- costituire dei corridoi umanitari sicuri che permettano alle organizzazioni umanitarie di raggiungere l'insieme della
popolazione che necessita di aiuto;
- deferire davanti alla Corte Penale Internazionale tutti gli individui accusati di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità.
Inoltre occorre:
- stabilire una zona di interdizione aerea su tutto il Darfur;
- applicare sanzioni mirate, conformemente alla ultima risoluzione del Parlamento Europeo;
- favorire le condizioni di un vero accordo di pace tra tutte le parti, che permetta agli sfollati e ai rifugiati di fare ritorno alle proprie terre in totale sicurezza.

E' dovere dell' Europa intervenire oggi ed esercitare la sua responsabilità di proteggere il popolo del Darfur!
*traduzione di Ib4D

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giovedì, marzo 08, 2007

Cpi: "In Darfur commessi crimini di guerra"

Scrive Sharon (IB4D) :

Questa mattina (27 febbraio, ndr) il procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha consegnato ai giudici il risultato di 20 mesi di indagini sul campo sui crimini commessi in Darfur. Il rapporto indica esplicitamente due indiziati: Ahmad Muhammad Harun, ex sottosegretario agli Interni sudanese, e Ali Kushayb, considerato un esponente di punta delle milizie arabe dei Janjaweed.
Un rapporto importante che rischia di destabilizzare la routine di massacri e persecuzioni che pervade il Darfur e sta dilagando ormai anche verso il Chad, nell'indifferenza generale dei mezzi di comunicazione e dei vertici della politica. Rischia, appunto. Perché bisogna vedere se le istituzioni internazionali si vogliono prendere questa briga di "rischiare" di sovvertire gli ordini, di sollevare questioni scomode sull'agenda politico-umanitaria internazionale. [...]

"Based on the evidence the Prosecution has collected, we consider Ali KUSHAYB and Ahmad HARUN to be some of those most responsible for crimes committed in Darfur.
Our evidence shows that they committed crimes against humanity and war crimes including: Rape and other form of sexual violence; murder; persecution; torture; forcible transfer; destruction of property; pillaging; inhumane acts; outrage upon personal dignity; and severe deprivation of liberty."

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