Il blog di Italians for Darfur

sabato, ottobre 30, 2010

Il leader del Lord's Resistence Army in Darfur

Abbiamo più volte parlato nel blog della presenza dei miliziani del LRA in Darfur, e ora giunge dalle Forze Armate ugandesi la conferma di una loro presenza strutturata e stabile nella regione.
Il Leader del movimento armato, Joseph Kony, infatti, si è nascosto in Darfur da alcuni giorni.
Fonti del Tribunale Penale Internazione hanno inoltre dichiarato alla Reuters che Khartoum ne è ha conoscenza ma nn fa nulla per arrestarlo, come un mandato internazionale per crimini contro l'umanità imporrebbe. Un simile mandato, del resto, è stato emesso contro lo stesso Presidente sudanese.

Approfondisci: Ribelli, Kharotum arma i guerriglieri del LRA

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sabato, ottobre 23, 2010

Foto Reuters svela nuovi micidiali aerei di Khartoum

Sta girando da ieri la foto della Reuters dei primi di ottobre in cui vengono mostrati quattro temibili Sukhoi Su-25 "Frogfoot",caccia bombardieri bielorussi acquistati da Khartoum e dislocati nell'aeroporto di El Fasher, Nord Darfur.
Altri 11 Su-25 sarebbero stati comprati dal 2008, e presumibilmente usati contro le postazioni ribelli in Darfur, nonostante l'embargo sulle armi delle Nazioni Unite, approvato con la risoluzione 1591 del 29 Marzo 2005.
L'embargo è stato, del resto, violato molte vole, soprattutto dalla Cina, che fornisce Khartoum di diversi tipi di munizioni, almeno dodici, e armi leggere usate in Darfur. La Cina sta pressando proprio le Nazioni Unite, in questi giorni, affincheè, il nuovo dossier sulle armi in Sudan non contenga espliciti riferimenti alle armi di provenienza cinese.

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lunedì, ottobre 18, 2010

Il Jebel Marra è ancora zona interdetta agli aiuti umanitari.

Ci sono intere aree del Jebel Marra che non possono essere raggiunte dalle organizzazioni umanitarie, interi villaggi in preda alla violenza senza scampo dei militari sudanesi e delle milizie ribelli che in queste aree stanno intensificando gli scontri per il controllo della regione.
Le Forze Armate sudanesi attaccano anche con lanci di bombe dal cielo, in aree interedette anche alle Nazioni Unite, perchè sono ufficialmente in corso operazioni militari governative.
Lo ha riferito Georg Charpentier, coordinatore degli affari umanitari delle Nazioni Unite alla stampa, la settimana scorsa.

Leggi anche:
- As UN Admits Burning of Darfur Village, It Had a Health Center But Now “No Access”

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sabato, ottobre 16, 2010

Nei campi profughi, vige l'obbligo del silenzio con gli stranieri. In cinque lo violano. Arrestati.

La settimana scorsa, la delegazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha visitato il campo profughi di Abu Shouk, ElFasher, uno dei tanti sopralluoghi che negli anni sono stati fatti in Darfur da delegazioni di tutto il mondo, finemente organizzata con il permesso della Commissione degli Affari Umanitari del Sudan, e per questo destinata a passare nel silenzio della cronaca.
Ma 5 persone, questa volta, non hanno tenuto fede agli obblighi di silenzio imposti dai funzionari di Khartoum e hanno voluto dire alla delegazione la verità sulla condizione dei profughi, mentre questi attraversavano il mercato, allestito come in un colorato villaggio vacanze.
I cinque, tra cui Abdullah Ishaq Abdel Razek, che gestisce i programmi alimentari delle scuole del campo, sono stati arrestati lunedì.

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mercoledì, ottobre 13, 2010

Sudan, nuovi venti di guerra sempre più forti

Rischio conflitto civile, ma non si 'dimentichi' il Darfur

Crescenti tensioni in vista del referendum per secessione Sud

Roma, 12 ott. (Apcom) - "Il tentato omicidio dell'arcivescovo cattolico di Khartoum, cardinale Gabriel Zubeir Wako, e le dichiarazioni del presidente sudanese, Omar al Bashir, che di fronte al Parlamento ha annunciato che non accetterà un'alternativa all'unità del Paese, sono solo gli ultimi segnali della crescente tensione in Sudan in vista del referendum che deciderà l'eventuale separazione del Sud cristiano dal Nord musulmano nel prossimo gennaio". E' quanto afferma Antonella Napoli, giornalista africanista e presidente di "Italians for Darfur" associazione Onlus che insieme ad altre 24 organizzazioni internazionali ha diffuso nei mesi scorsi un rapporto in cui si denunciava l'impreparazione del Paese africano a questo importante appuntamento elettorale.
"Nonostante gli appelli del presidente Obama e le rassicurazioni, tra gli altri, del ministro degli Esteri Franco Frattini - prosegue la Napoli - che i Garanti dell'Accordo di pace del 2005, tra cui l'Italia, monitoreranno il processo elettorale e il conseguente voto, il timore che possano verificarsi incidenti e violenze è sempre più alto. Gli episodi registrati nelle ultime settimane fanno temere che ci si trovi a cospetto del preludio a un conflitto più cruento e generalizzato".
"Per questo - aggiunge Napoli - è giusto tenere alta la guardia affinché sia scongiurata una escalation degli scontri tra etnie contrapposte in un Paese che ha già pagato un tributo alto con l'ultra ventennale guerra civile tra Nord e Sud".
"Detto questo sarebbe un errore porre in secondo piano il Darfur - sottolinea ancora la presidente di Italians for Darfur - dove si è registrato un aumento delle violenze negli ultimi mesi, aggravando l'insostenibile status quo di oltre 3 milioni di abitanti che sopravvivono solo grazie agli aiuti umanitari. Le ultime notizie che ci arrivano dai nostri partner locali e referenti di Unamid evidenziano che, nonostante non sia più in atto una guerra su vasta scala, la situazione rimane estremamente problematica ed è destinata a peggiorare se la comunità internazionale distogliesse l'attenzione da questa crisi.
"Sia da monito - conclude la Napoli - ciò che è avvenuto dopo la firma del Comprehensive Peace Agreement: tutti gli sforzi e le attenzioni furono concentrati sul Darfur lasciando in tal modo il Sud a se stesso. Ora il dipanarsi del CPA e il conto alla rovescia per il referendum stanno spostando l'attenzione dalla regione occidentale del Sudan a favore del Meridione, ripetendo così gli stessi errori e ottenendo lo stesso tragico risultato: il definitivo tracollo umanitario della regione".