Il blog di Italians for Darfur

lunedì, novembre 29, 2010

Consegnata la petizione all'ambasciatore del Sudan

Dal Corriere on line del 10 - 11 - 2010

Darfur, ventimila firme per salvare quattro bambini soldato

Quattro bambini soldato condannati a morte da un tribunale speciale istituito in Darfur. Un giornalista sudanese, noto per le sue posizioni critiche nei confronti del governo di Khartoum, mette in dubbio le prove che hanno portato alla sentenza. Anche lui oggi si ritrova, suo malgrado, dietro le sbarre”. E’ quanto denuncia Italians for Darfur, associazione no-profit presieduta dalla giornalista Antonella Napoli. Recentemente, in qualità di massima carica dell’associazione che si batte per informare l’opinione pubblica del dramma in terra africana, ha incontrato l’ambasciatore sudanese in Italia per consegnare ufficialmente una petizione forte di ventimila firme.
(nella foto il momento della consegna).

domenica, novembre 21, 2010

Khartoum ostacola la distribuzione di alimenti nei campi profughi.

Peggiorano le condizioni dei profughi del Darfur nei campi sovraffollati nei quali sono costretti a sopravvivere dall'inizio del conflitto.
Sono la malnutrizione e la mancanza di una efficace assistenza sanitaria di base a mietere ancora vittime, soprattutto tra i bambini. I pochi corsi scolastici attivati sono sempre meno frequentati dai minori, malati o gravemente debilitati.
Il governo di Khartoum, per il tramite della Commssione Affari Umanitari (HAC), è ora sotto accusa per voler sistematicamente ostacolare e ritardare l'accesso ai campi da parte di operatori umanitari e osservatori e la distribuzione delle razioni di cibo convogliate in Darfur dalle organizzazioni internazionali, come l'UNICEF, per spopolare i campi e disperdere nuovamente i profughi.
Nel 2009 il Presidente sudanese Bashir firmò un decreto di espulsione per ben 13 ONG che da sole garantivano circa il 40% dell'assistenza umanitaria in Darfur, e il gennaio scorso altri 26 permessi sono stati revocati ad altrettante ONG. A luglio e in agosto, cinque operatori umanitari sono stati espulsi.

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domenica, novembre 07, 2010

Minori condannati a morte in Darfur: la rete e i media italiani rilanciano l'appello di Italians for Darfur.

"La vita, in Darfur, può finire presto. Anche da ragazzini, con una condanna a morte da parte di un tribunale che si rifiuta di accertare l'età di imputati appena usciti dall'infanzia. Il 21 ottobre il Tribunale Speciale istituito in questa regione del Sudan, ormai sfuggita a ogni forma di giustizia, ha infatti condannato a morte dieci persone, tra cui quattro ragazzini, «sulla base di prove non attendibili» secondo quanto denuncia Italians for Darfur, che ha lanciato una petizione per salvarli. Sono state già raccolte oltre 16mila firme. Per i presunti minori è stato chiesto dalla difesa un esame medico in grado di stabilire se si trattasse di individui con meno di 18 anni. Di cinque solo due degli imputati - che apparivano palesemente poco più che bambini - sono stati sottoposti a tale esame, risultando entrambi minorenni. Ma solo uno è stato dichiarato non condannabile. Per gli altri quattro adolescenti, oltre ai sei adulti, non c'è stato nulla da fare. Sono stati condannati a morte per la loro presunta implicazione in un attacco a un convoglio di forze governative nel Sud Darfur, avvenuto nel maggio 2010. Gli imputati di questo processo sono stati indicati come appartenenti al Movimento di Giustizia ed Uguaglianza, composto da darfuriani in lotta contro le milizie dei Janjaweed e delle forze governative, entrambe protagoniste di atrocità nei confronti dei civili di questa regione dimenticata dal Mondo. Secondo le documentazioni raccolte da Italians for Darfur non è stata acquisita alcuna prova certa che gli imputati abbiano partecipato all'attacco.[...]". Corriere della Sera.

Firma anche tu l'appello di Italians for Darfur contro la pena di morte e
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martedì, novembre 02, 2010

Campagna di "Italians for Darfur" 2010 - 2011