Il blog di Italians for Darfur

venerdì, novembre 20, 2015

Inizia ad Addis Abeba il pre-dialogo di pace ma senza il Governo del Sudan

Da questo Giovedì, il Governo ed i gruppi armati del Sudan si stanno impegnando per raggiungere una cessazione umanitaria delle ostilità, la pace e la stabilità in tutto il Paese.

Il Gruppo di Attuazione di Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP) ha tenuto una sessione di apertura congiunta per i colloqui tra le delegazioni ribelli ed il Governo anche se il gruppo di negoziatori del Governo per il processo di pace in Darfur ha rifiutato di partecipare.
 
Alla sessione di apertura hanno partecipato l'inviato speciale degli Stati Uniti, Donald Booth, ed alcuni diplomatici britannici, nonché i rappresentanti del blocco regionale dell'Africa Oientale, l'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD),.
 
Il Capo Mediatore ed il Presidente dell'AUHIP, Thabo Mbeki, ha elogiato nel suo discorso le dichiarazioni unilaterali della cessazione delle ostilità da entrambe le parti. Egli ha sottolineato che in questo contesto, le parti devono discutere di un accordo sulla cessazione delle ostilità in quanto riconoscono l'importanza e l'urgenza della questione.

Mbeki ha, anche, sottolineato che la riunione preparatoria per il dialogo nazionale dovrebbe essere tenuta in linea con l'accordo raggiunto dal comitato per il dialogo nazionale del 5 Settembre 2014 tra il Fronte Rivoluzionario del Sudan (SRF) ed il Partito Nazionale dell'Umma  (NUP) di Sadiq al-Mahdi.

I Funzionari del Governo sudanese rifiutano l'organizzazione dell'incontro di pre-dialogo, ma ammettono che una mini riunione preparatoria tra le fazioni dello SRF e NUP può essere tenuto ad Addis Abeba per discutere la loro partecipazione al processo di dialogo nazionale interno.

Il Segretario Generale e Capo Negoziatore del Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan- Nord (SPLM-N), Yasser Arman, ha detto che questo round di negoziati rappresenta una nuova e rara opportunità per fermare tutti i conflitti armati nel Nilo Azzurro, Sud Kordofan e il Darfur, ma anche per affrontare la crisi umanitaria e discutere le cause originarie di questi conflitti.


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