Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, settembre 30, 2015

Il Presidente del Ciad incontrerà rappresentanti del Governo e dei ribelli

Il Presidente del Ciad, Idris Deby, si riunirà mercoledì con una delegazione presidenziale del Governo sudanese e con dei membri dei gruppi ribelli del Darfur per convincere quest'ultimi a partecipare al dialogo nazionale.

È stato confermato che l'Assistente presidenziale del Governo, Ibrahim Mahmoud Hamid, il Ministro degli Affari di Gabinetto, Ahmed Saad Omer, ed il Ministro della Sanità, Bahar Idris Abu Garda, saranno presenti domani nella Capitale del Ciad, N'djamena, per l'incontro con il presidente Idris Deby.

Per quanto riguarda i gruppi ribelli, il leader del Movimento di Liberazione del Sudan
(SLM-MM), Minni Minnawi, il leader del Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM), Jibril Ibrahim, oltre ai leader del SLM-Imam, Abu al-Gasim Imam e al -Tahir Hajar giungeranno a N'djamena oggi.

Le due delegazioni si incontreranno di nuovo a N'djamena sabato prossimo per decidere le disposizioni necessarie per coinvolgere i movimenti armati nel dialogo.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56547 

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martedì, settembre 29, 2015

Il Governatore del Sud Darfur vuole trasformare i campi rifugiati in aree urbane

Il Governatore del Sud Darfur, Adam al-Faki, ha promesso di voler trasformare tutti i campi di sfollati (IDPs) presenti nel territorio dello Stato in aree urbane e di voler fornire loro i servizi di base.

Al-Faki sta, al momento, viaggiando all'interno dei campi al di fuori della capitale Nyala, dove cerca di ascoltare e discutere le esigenze dei rifugiati e per controllare la condizione (difficile) in cui vivono da 12 anni.

"Non ci saranno sfollati in qualsiasi campo dopo la pianificazione (urbana) è programmata, in quanto (gli sfollati interni) saranno gli abitanti di villaggi urbani, avendo la parità di accesso ai servizi pubblici di base come in altri villaggi e città", ha detto al-Faki.

Al momento, il Governo dello Stato ha affermato che intende riqualificare alcuni campi come quello di Kalma che è considerato "un covo" di ribelli. Rispetto a ciò il governatore al-Faki ha rassicurato gli sfollati che il Governo ha adottato una serie di misure per garantire la sicurezza ed eliminare i criminali e fuorilegge
 

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lunedì, settembre 28, 2015

Ucciso un soldato UNAMID da uomini sconosciuti

Un soldato della Missione Ibrida dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite in Darfur (UNAMID) è stato ucciso da uomini armati sconosciuti nello Stato del Nord Darfur.

Il peacekeeper è stato ucciso in un agguato lungo la strada tra Mellit e Almaliha, 55 km da El-Fasher, la Capitale dello Stato del Nord Darfur.

"Un gruppo armato non identificato ha teso un'imboscata ad un convoglio UNAMID sulla strada tra le due aree", ha detto un funzionario UNAMID. "Gli assalitori sono riusciti a catturare due camion carichi di carburante nel loro cammino verso il campo UNAMID a Almaliha", ha inoltre aggiunto.

Il soldato sudafricano ucciso era un membro del gruppo di protezione che scorta i camion. Altri quattro caschi blu sono rimasti feriti in seguito agli scontri e sono stati trasportati all'ospedale di El-Fasher.

Un funzionario UNAMID (che ha preferito l'anonimato perché non autorizzato a parlare ai media) ha comunicato che le autorità sudanesi non sono riuscite ad identificare l'aggressore, nonostante gli sforzi compiuti per dar loro la caccia.

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venerdì, settembre 25, 2015

L'esercito sudanese bombarda il Nilo Azzurro nonostante il cessate il fuoco

Il Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan (SPLM-N) ha affermato che l'esercito sudanese ha effettuato dei bombardamenti su alcuni villaggi nello Stato del Nilo Azzurro, nonostante un decreto presidenziale di cessate il fuoco.

"Il 24 settembre 2015, primo giorno di Eid Aladha, un aereo del Sudan Air Force ha lasciato cadere otto bombe su diversi villaggi nello Stato del Nilo Azzurro, tra cui i villaggi Malkan, Ullu e Wadaka nella Contea di Kurmuk ed il villaggio Kobra nella contea di Baw", ha detto Arnu Ngutulu Lodi, portavoce ufficiale del SPLM-N.

In una dichiarazione estesa al Sudan Tribune, Lodi ha inoltre affermato che i raid aerei hanno ucciso una bambina, Gisma Abu-lgasim Bakhit, e ferito altre quattro persone, oltre ad aver distrutto due aziende agricole a Goz-Bager.

L'attacco aereo arriva due giorni dopo il cessate il fuoco di due mesi annunciato dal presidente Omar Hassan al-Bashir il quale aveva chiesto ai gruppi ribelli di aderire al processo di dialogo nazionale. All'inizio di questo mese i gruppi ribelli hanno firmato una cessazione delle ostilità di sei mesi trovando un accordo con il Governo con il fine di creare un ambiente favorevole per il dialogo nazionale.

Tuttavia hanno legato la loro partecipazione (al processo politico interno) all'accettazione da parte del Governo di una tabella di marcia dell'Unione Africana. Quest'ultima ha stabilito di tenere una riunione di pre-dialogo ad Addis Abeba, con la partecipazione dei partiti politici e dei gruppi della società civile.


http://www.sudantribune.com/spip.php?article56507

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giovedì, settembre 24, 2015

Il Ministro degli Esteri sostituirà al Bashir all'ONU

Il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ha detto che si incontrerà con il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, John Kerry, a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York.

Il diplomatico rappresentante del Sudan sarà a capo della delegazione del suo Paese alle riunioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e del vertice delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

In un comunicato stampa, Ghandour ha detto che incontrerà il Segretario delle Nazioni Unite, a nome del presidente Omar al-Bashir, il 3 ottobre, annunciando che vorrebbe anche partecipare al vertice sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite il 27 settembre.

Ghandour ha sottolineato che il Sudan parteciperà alle riunioni dei Ministri degli Esteri africani presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per promuovere la decisione dell'Unione Africana (UA) che ordina agli Stati membri di non cooperare con la Corte Penale Internazionale (CPI).

Ghandour ha, inoltre, aggiunto che il suo discorso davanti al Segretario delle Nazioni Unite si occuperà di tre questioni principali: la situazione in Sudan e nella Regione, la riforma del sistema internazionale e il futuro della cooperazione internazionale con particolare riguardo alla sicurezza internazionale e la pace.

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mercoledì, settembre 23, 2015

Al Bashir decreta l'amnistia per i ribelli ed il cessare il fuoco

Martedì scorso, il presidente Omar Hassan al-Bashir ha concesso l'amnistia ai leader ribelli che partecipano alla conferenza di dialogo nazionale ed ha dichiarato un cessate il fuoco di due mesi nelle zone di guerra.

Secondo l'agenzia di stampa ufficiale (SUNA), al Bashir ha emesso un decreto repubblicano concedendo un'amnistia generale per i leader ed i membri dei movimenti armati che stanno prendendo parte alla pre-conferenza di dialogo nazionale. Inoltre, ha emesso un decreto attraverso cui ha dichiarato due mesi di cessate il fuoco nelle zone in conflitto.

Intanto rimane confermata la conferenza di dialogo nazionale prevista per il prossimo 20 Ottobre. Diversi membri e dirigenti dei gruppi ribelli, tra cui il Segretario Generale del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N), il Presidente Malik Agar ed il Segretario Generale Yasser Arman erano stati condannati a morte dai tribunali sudanesi.

I due decreti vengono dopo l'impegno di al-Bashir preso durante la sessione di apertura dell'Assemblea Generale per il dialogo nazionale dello scorso agosto in cui ha espresso la disponibilità a dichiarare un cessate il fuoco di due mesi con lo scopo di mantenere il dialogo in un ambiente sano e di patriottismo.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56479

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martedì, settembre 22, 2015

Nuove misure del Governo per promuovere la pace in Sudan

Il Partito al Governo ha confermato che il presidente Omar Hassan al-Bashir annuncerà presto nuove misure per promuovere gli sforzi per la creazione di un clima favorevole con lo scopo di garantire il successo del dialogo nazionale.

A seguito della riunione di lunedì, l'ufficio del Partito del Congresso Nazionale (NCP) ha rinnovato la disponibilità del Governo a impegnarsi in colloqui con i ribelli nelle zone sotto il loro controllo negli Stati del Sud Kordofan e del Nilo Azzurro per raggiungere una pace permanente e globale.

In seguito a vari incontri degli esponenti del Governo, il Vice Presidente del NCP ed Assistente Presidenziale, Ibrahim Mahmoud Hamid, ha dichiarato ai giornalisti che ci sono delle misure in corso per l'inaugurazione ufficiale della conferenza di dialogo del 10 ottobre.

Ha, inoltre, affermato che l'Ufficio di Direzione ha approvato le decisioni dell'organismo di coordinamento per il dialogo (noto come 7+7 ) per quanto riguarda l'ordine del giorno e la seduta della conferenza dell'apertura del dialogo nazionale.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56472

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lunedì, settembre 21, 2015

Il Comitato 7+7 accetta cessazione delle ostilità per sei mesi

Il Comitato di Coordinamento di Dialogo del Sudan, noto come 7+7, ha accolto con favore la volontà dell'ombrello dei gruppi ribelli del Fronte Rivoluzionario del Sudan (SRF) per firmare una cessazione delle ostilità per sei mesi negli Stati del Nilo Azzurro, Sud Kordofan e nella Regione del  Darfur.

I gruppi appartenenti al SRF, tra cui il Movimento per la Liberazione del Popolo Sudanese-Nord (SPLM-N), il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) ed il SLM-Minni Minnawi (SLM-MM), hanno tenuto una serie di incontri a Parigi dal 10 al 14 Settembre focalizzati sulla costruzione di una tabella di marcia per la pace e il dialogo nazionale in Sudan.

I tre gruppi di ribelli hanno espresso la loro disponibilità a firmare una cessazione delle ostilità per sei mesi negli Stati del Nilo Azzurro, Sud Kordofan e nella regione del Darfur a condizione che Khartoum si impegni nel processo di dialogo inclusivo e accettare il processo di pre-dialogo.

A seguito di una riunione tenutasi domenica, il Comitato 7+7 ha rilasciato una dichiarazione in cui è stata sottolineata la necessità dello svolgimento di un dialogo sudanese esclusivo sulle basi (1) della tabella di marcia approvata nel mese di agosto del 2014, (2) dell'accordo di Addis Abeba con il Gruppo di Attuazione ad Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP ) firmato nel mese di settembre del 2014 e (3) della dichiarazione del Comitato sulla Risoluzione 539 del Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell'Unione Africana (AUPSC) del mese di agosto del 2015.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56459

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venerdì, settembre 18, 2015

Fondamentale la partecipazione al processo di pace dei gruppi ribelli fuori il Sudan

Il Comitato per il Dialogo Nazionale del Sudan, noto come (7+7), ha affermato che la riunione programmata con i gruppi armati presenti fuori del Sudan è "una necessità dettata dall'interesse nazionale e non è un indice di debolezza".

La scorsa settimana, il Comitato ha annunciato la propria disponibilità a tenere una riunione preparatoria di dialogo nazionale ad Addis Abeba con i gruppi ribelli, ma ha sottolineato che in un tale incontro si dovrebbe discutere solo di questioni procedurali relative alla sicurezza dei partecipanti, e non dovrebbe approfondire gli ordini del giorno del dialogo.

Lo scorso agosto, il Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell'Unione Africana (AUPSC) ha invitato il Governo e l'opposizione ad un incontro presso la sede dell'Union e Africana per la preparazione di un dialogo nazionale globale, ma il Governo ha rifiutato con veemenza di partecipare alla riunione di pre-dialogo esprimendo il suo rifiuto per il coinvolgimento di intermediari stranieri nel processo.

Il Membro e Portavoce del Comitato, Fadel-Alsid Shuaib, ha annunciato in via semi-ufficiale che le riunioni dei gruppi armati in Francia potrebbero portare a risultati non idonei all'interesse del dialogo.

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giovedì, settembre 17, 2015

L'Uganda ed il Sudan si accordano per facilitare la pace in Sud Sudan

I Presidenti del Sudan e dell'Uganda, Omar Hassan al-Bashir e Yoweri Museveni, hanno ribadito il loro sostegno per la sottoscrizione di un accordo di pace in Sud Sudan ed hanno promesso di esercitare gli sforzi necessari per portare stabilità alla Nazione di recente nascita

Questo mercoledì, il Presidente ugandese ha concluso una visita di due giorni a Khartoum, dove gli incontri con al-Bashir si sono incentrati sugli sforzi regionali per portare le due parti in conflitto ad attuare un accordo di pace.

Attraverso un comunicato stampa congiunto diffuso al termine della visita di Museveni, i due Leader hanno sottolineato che i loro Paesi sono direttamente interessati al conflitto che dura da 20 mesi in Sud Sudan ed hanno promesso di sforzarsi al massimo per prevenire la ripresa delle ostilità nel Paese vicino.

Al-Bashir e Museveni "hanno espresso la loro volontà di lavorare insieme sotto l'IGAD e l'Unione Africana per mantenere la pace, la sicurezza e la stabilità nella regione e nella Repubblica del Sud Sudan", dice il comunicato, che è stato firmato dai Ministri degli Esteri dei due Paesi. In una riunione a porte chiuse, i due Leader hanno anche discusso sulle accuse per aver sostenuto i gruppi ribelli.

Tuttavia, nella parte finale del comunicato è stato sottolineato che i due Paesi hanno deciso di rafforzare la cooperazione e la sicurezza per riattivare un comitato di sicurezza congiunto. Essi hanno, inoltre, concordato di promuovere la formazione di un corpo militare comune e la cooperazione tra i due Paesi.

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mercoledì, settembre 16, 2015

Il Movimento di Liberazione del Sudan si distanzia dal Movimento Rivoluzionario Sudanese

Il Movimento di Liberazione del Sudan-Abdel Wahid al-Nur (SLM-AW) ha preso le distanze dalla dichiarazione rilasciata dall'ombrello dei gruppi ribelli del Movimento Rivoluzionario Sudanese (SRF) annunciando la loro disponibilità per una cessazione di sei mesi delle ostilità in collaborazione con il Governo.

Lunedì scorso il Presidente del SRF, Malik Agar, ha espresso la volontà di firmare una tregua di sei mesi negli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e nella regione del Darfur, a condizione che Khartoum sia impegnata nel processo di dialogo inclusivo e accetti il processo di pre-dialogo.

Nel comunicato stampa emesso mercoledì, il portavoce ufficiale per l'Ufficio del Leader del SLM-AW, Mohamed Abdel Rahman al-Nayer, ha affermato che il suo gruppo ha partecipato alla riunione del SRF con degli inviati speciali internazionali dove hanno presentato la propria posizione rifiutando ogni tipo di negoziazione con il regime sudanese al meno che quest'ultimo non disarmi i propri miliziani e decida di proteggere pienamente i propri cittadini.

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martedì, settembre 15, 2015

Il Fronte Rivoluzionario Sudanese ha chiesto ufficialmente un cessate il fuoco

L'ombrello dei gruppi ribelli del Fronte Rivoluzionario Sudanese (SRF) ha annunciato la sua disponibilità a sottoscrivere una cessazione delle ostilità di sei mesi con il Governo sudanese ed ha invitato quest'ultimo a impegnarsi in un dialogo autentico e completo.

I gruppi ribelli hanno tenuto una riunione di cinque giorni nella capitale francese di Parigi, dove hanno discusso della situazione politica in Sudan ed hanno adottato un "tabella di marcia alternativa verso la pace ed un Dialogo Nazionale Completo".

"Il SRF ha deliberato che è pronto a firmare un accordo di sei mesi per una cessazione delle ostilità allo scopo di: (1) proteggere i civili, (2) fornire assistenza umanitaria senza barriere e (3) creare un ambiente favorevole per il processo di pace ed il dialogo costituzionale nazionale", ciò ha affermato il SRF con un comunicato stampa ufficiale.

Il Presidente sudanese, Omar Hassan al-Bashir, ha annunciato recentemente la sua disponibilità per un cessate il fuoco di due mesi negli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e nella regione del Darfur, al fine di tenere il dialogo in un "ambiente sano".

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lunedì, settembre 14, 2015

Nuovi bombardamenti nel Sud Kordofan dopo il cessate il fuoco

Il Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) ha accusato l'esercito sudanese di aver bombardato i rifugi nelle aree controllate dai ribelli nel Sud Kordofan. 

In una dichiarazione rilasciata domenica, il portavoce del SPLM-N, Arnu Ngutulu Lodi, ha affermato che un jet da combattimento dell'esercito sudanese ha lasciato cadere tre bombe sull'area di Um Serdiba nella Contea di Um Dorain nel Sud Kordofan.

Egli ha aggiunto che il raid è avvenuto la mattina presto causando danni significativi alle aziende agricole  ed il panico tra i civili anche se non ci sono state vittime. In un raid separato dell'esercito sudanese, Lodi ha aggiunto che dei missili a lungo raggio sono stati lanciati dall'interno della città di Dilling.

Il 20 agosto, in un discorso davanti all'Assemblea Generale per il Dialogo Nazionale, il presidente Omar al-Bashir aveva dichiarato un cessate il fuoco di due mesi negli Stati del Sud Kordofan e del Nilo Azzurro e nella Regione del Darfur ed ha rinnovato la sua offerta di amnistia per i ribelli che fossero disposti a partecipare al dialogo nazionale.

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venerdì, settembre 11, 2015

Uccisi due operatori umanitari nel Darfur Occidentale

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha detto che degli uomini armati non identificati hanno ucciso, in un agguato, due persone appartenenti ad una squadra umanitaria nello Stato del Darfur Occidentale. Gli assalitori hanno rubato il veicolo e sono fuggiti dalla scena del crimine.

"L'attacco è avvenuto (il Martedì 8 settembre) a circa 40 chilometri da Geneina nella zona di Kreinik, quando degli operatori umanitari stavano tornando da una missione di routine. Degli uomini armati non identificati hanno teso un'imboscata al veicolo, uccidendo l'autista e un funzionario della sicurezza. Il personale del Ministero della Salute ed un Medico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) presenti nel veicolo sono rimasti illesi", ha affermato l'OCHA.

La Coordinatrice Umanitaria delle Nazioni Unite in Sudan, Marta Ruedas, ha condannato con forza l'attacco fatale", continua la dichiarazione dell'OCHA. Ruedas ha sottolineato che questo attacco dimostra che l'insicurezza continua a ostacolare le attività umanitarie nel Darfur dove circa 2,5 milioni di persone sono colpite dal conflitto di 12 anni nella regione.

Il team congiunto del Ministero della Salute sudanese e del WHO lavora come parte di una squadra operante in Darfur per valutare la presenza della malattia del verme (Dracunculiasi) nel Paese.

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giovedì, settembre 10, 2015

Fronte Rivoluzionario chiede alla comunità di sostenere la decisione dell'Unione Africana

Il Fronte Rivoluzionario del Sudan (SRF), una coalizione di gruppi ribelli, ha invitato la comunità internazionale a sostenere la decisione del Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell'Unione Africana (AUPSC) a favore di un incontro di pre-dialogo.

I gruppi armati di opposizione hanno preso la loro decisione nel secondo incontro con gli inviati speciali internazionali a Parigi per discutere sugli sviluppi politici e per disegnare una mappa per una pace globale in Sudan.

L'incontro è avvenuto dopo una decisione del 25 agosto della AUPSC nella quale è stato ribadito il suo sostegno per una riunione di pre-dialogo che dovrebbe raggruppare tutti i gruppi armati ed i partiti politici. Rispetto a ciò il Partito del Congresso Nazionale (NCP) ha respinto questa tabella di marcia.

Il Segretario per le relazioni esterne del SRF (oltre che Segretario Generale del SPLM-N), Yasser Arman, ha detto che il Fronte ha invitato recentemente gli ambasciatori internazionali a sostenere la decisione 539 dell'Unione Africana a supporto di un dialogo nazionale inclusivo in Sudan.

Arman ha affermato che la decisione sarà comunicata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e crede che sarà sostenuta dalla Comunità Internazionale "in quanto tale proposta è appoggiata già sia a livello nazionale che regionale".

Alla seconda riunione hanno partecipato gli inviati degli Stati Uniti in Sudan e Sud Sudan, Donald Booth, e della Gran Bretagna, Matthew Cannell oltre al Capo del Dipartimento degli Affari Africani presso il Ministero degli Esteri francese, Jean-Christophe Belliard. Inoltre, erano presenti un rappresentante della Norvegia e l'inviato dell'Unione europea per il Corno d'Africa, Alexander Rondos.

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mercoledì, settembre 09, 2015

Il Ministro degli Esteri annuncia incontro con John Kerry

Il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ha affermato che incontrerà il Segretario di Stato statunitense, John Kerry, a margine del meeting dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) programmato per il 19 settembre a New York.

"Il nostro dialogo con Washington non si fermerà", ha affermato Ghandour alla stampa del suo Paese. Rispetto ai colloqui avvenuti recentemente a Khartoum con l'Inviato Speciale Presidenziale degli Stati Uniti, Donald Booth, il Ministro sudanese ha detto che gli incontri sono fondamentali per la costruzione di relazioni tra i due Paesi.

"Ciò può essere raggiunto solo eliminando il nome del Sudan dalla lista dei Paesi sostenitori del terrorismo, azzerando i debiti e le sanzioni economiche", ha inoltre affermato. Il Sudan è stato introdotto nella lista degli Stati Uniti dei Paesi che appoggiano il terrorismo nel 1993, con l'accusa di fornire sostegno e rifugio sicuro a gruppi terroristici. Washington ha, anche, imposto sanzioni economiche al Paese africano dal 1997 accusandolo di violazioni dei diritti umani.

Attualmente, il Governo del Paese nordamericano ammette che Khartoum è diventata un partner nella lotta al terrorismo anche se viene ancora accusata di sostenere alcuni gruppi terroristici.

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martedì, settembre 08, 2015

Proteste del Governo per riunione tra ribelli e Governo dell'Uganda

Ibrahim Mahmoud Hamid, Vice Presidente del Partito del Congresso Nazionale (NCP),  ha accusato l'Uganda di aver orchestrato, il mese scorso, un incontro ad Addis Abeba tra il Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell'Unione Africana (AUPSC) ed i gruppi ribelli del Sudan.

Hamid ha descritto la mossa come un "atto unilaterale" ed ha sottolineato che esso costituisce un precedente per aver violato la Carta Africana. Il rappresentante del Governo ha affermato che il Governo sudanese aveva ufficialmente chiesto spiegazioni.

In un'intervista, inoltre, Hamid ha spiegato che la riunione dell'AUPSC con i gruppi ribelli e di opposizione potrebbe avere "ripercussioni negative per il processo di pace che si sta attuando tra le parti in conflitto in Sudan".



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lunedì, settembre 07, 2015

Al-Bashir non guiderà la sua delegazione alle Nazioni Unite

Il Governo sudanese ha annunciato che il Ministro degli Esteri, Ibrahim Ghandour, guiderà la sua delegazione agli incontri dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) di questo mese a New York.

Il mese scorso, il Vice Ambasciatore del Sudan presso le Nazioni Unite, Hassan Hamid Hassan, ha affermato che il presidente Omar Hassan al-Bashir avrebbe guidato la delegazione del Sudan all'incontro annuale delle Nazioni Unite dedicato quest'anno allo sviluppo sostenibile.

Inoltre, il nome di al-Bashir è apparso su un elenco provvisorio di relatori al vertice ONU, ma diversi funzionari sudanesi hanno dichiarato che il Governo deve ancora decidere sulla sua partecipazione alla riunione.

Da un'altra parte, un diplomatico sudanese (in forma anonima) ha affermato che Ghandour dovrebbe essere alla testa della delegazione del Sudan al vertice che si riunirà il 19 settembre. Egli ha aggiunto che la delegazione sarà composta da nove membri.

Ha, infine, dichiarato che la delegazione intende mostrare diversi problemi alla riunione delle Nazioni Unite, tra cui le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti al Sudan e il voler ,mantenere il suo nome nella lista dei Paesi sostenitori del terrorismo, oltre ai mandati d'arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale (CPI) contro al-Bashir e molti altri funzionari sudanesi.


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venerdì, settembre 04, 2015

Il Sudan continua attività restrittive delle opposizioni

Il Movimento per la Riforma Ora (RNM), guidato dall'ex consigliere presidenziale Ghazi Salah al-Din al-Attabani, ha affermato che le autorità sudanesi hanno arrestato quattro dei suoi militanti di spicco in quanto stavano manifestando presso la stazione principale degli autobus nel centro di Khartoum.

I rappresentanti del RNM con i loro sostenitori sono arrivati alla stazione degli autobus con dei cartelli anti-governativi ed altoparlanti. Poi, hanno iniziato un comizio contro gli abusi e le ingiustizie perpetrate, secondo essi dall'attuale Governo.

Degli agenti di sicurezza vestiti con abiti antisommossa hanno arrestato quattro membri del RNM che sono stati identificati come il Presidente del RNM a Khartoum, Khaled Nouri, il suo vice Ja'afar al-Sadiq, il membro del Politburo, Sami Abdul-Wahab e Nagi Imam, responsabile del settore studenti e giovani nella festa.

Il RNM ha lasciato il Partito del Congresso Nazionale (NCP) nell'ottobre del 2013 dopo un memorandum presentato dalle figure di spicco del Partito per richiedere delle riforme al Governo in seguito alla repressione mortale di quest'ultimo sui dimostranti che protestavano a seguito dell'aumento di sussidi per il carburante.

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giovedì, settembre 03, 2015

Al-Bashir obbligato ad una sosta in Pakistan

Secondo i giornali locali, l'aereo che trasportava il Presidente sudanese, Omar Hassan al-Bashir, in Cina è stato costretto a fare un atterraggio d'emergenza in Pakistan.

I giornali pakistani hanno detto che i livelli di carburante dell'aereo hanno raggiunto livelli critici costringendolo ad atterrare all'Aeroporto Internazionale di Allama Iqbal a Lahore. Non è stato ancora chiarito il motivo della mancanza di carburante dell'aereo nonostante il viaggio fosse stato pianificato da tempo.

Il Governatore della provincia di Rafiq Rajwana del Punjab ed ufficiale distrettuale di Coordinamento di Lahore (DCO), Muhammad Usman, si è recato all'aeroporto per salutare al-Bashir prima della sua ripartenza dopo la sosta per il rifornimento.

I media pakistani hanno riferito che sono state prese delle misure di sicurezza rigorose durante la sosta dell'aereo all'aeroporto di Lahore. Non si sono potute confermare le voci secondo le quali tale situazione sia sorta a causa della negazione da parte di alcuni Paesi del passaggio dell'aereo nei loro cieli.

Al-Bashir è stato oggetto di una situazione spiacevole nel giugno 2011 quando, in viaggio per la Cina per una visita di Stato, il Turkmenistan e il Tagikistan avevano rifiutato di concedere l'autorizzazione al suo aereo di sorvolare il loro Paesi. Come risultato, è stato costretto a tornare a Teheran, dove stava partecipando ad un vertice per decidere su una nuova rotta per raggiungere Pechino.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56265

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mercoledì, settembre 02, 2015

Incontro a Pechino tra al-Bashir e Xi Jinping

Il presidente sudanese, Omar Hassan al-Bashir, si è incontrato a Pechino con il suo omologo cinese Xi Jinping tra le critiche degli Stati Uniti, che hanno sottolineato lo status di al-Bashir come individuo ricercato con l'accusa di crimini di guerra e genocidio.

Jinping ha descritto il Presidente sudanese come un "vecchio amico", dichiarando che sono benvenuti nel suo Paese sia al-Bashir sia la sua delegazione che includeva il Ministri degli Affari Esteri, del Petrolio e dei Trasporti.

"La Cina e il Sudan sono come due fratelli oltre che buoni amici e partner. Il fatto che al-Bashir sia venuto in Cina mostra che la nostra partnership è forte", ha detto Jinping secondo ai media cinesi. Al contrario, gli Stati Uniti hanno espresso il proprio disappunto per la visita dicendo che il Presidente sudanese non dovrebbe essere accolto dai Paesi, ma dovrebbe piuttosto affrontare la giustizia.

Rispetto a ciò il Portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Mark Toner, ha detto ai giornalisti: "Come sapete, egli è stato accusato da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio. Sosteniamo con forza l'impegno della CPI per catturare i responsabili di tali atti. La nostra posizione è chiara: ci opponiamo agli inviti, alle agevolazione o al supporto di persone accusate dalla CPI".

Tuttavia, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Hula Chunying, ha detto che le persone "pensano troppo" sulla questione della presenza di al-Bashir alla commemorazione ad un evento della II Guerra Mondiale dove sono stati commessi crimini di guerra.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56257

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martedì, settembre 01, 2015

Firmata alleanza fra gruppi rivali in Darfur

Il leader del Partito per la Liberazione Nazionale e la Giustizia (NLJP) e Presidente dell'Autorità Regionale del Darfur (DRA), Tijani al-Sissi, ha firmato un accordo di cooperazione politica con una fazione scissionista del gruppo di Dabajo.

Il Memorandum d'Intesa sulla Cooperazione Politica mira a consolidare le relazioni tra il NLJP ed il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza di Abdel Rahman Banat che aveva lasciato il gruppo di Dabajo nel novembre 2014.

La firma dell'alleanza politica avviene durante un periodo nel quale al-Sissi si trova ad affrontare una forte opposizione da parte dei suoi alleati: il Partito per la Liberazione e la Giustizia (LJP) di Bahr Idriss Abu Garda ed il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza guidato da Bakheit Dabajo (JEM-Dabajo).

Parlando alla cerimonia della firma a Khartoum, il leader del NLJP ha, tuttavia, sottolineato che questo accordo non è diretto contro un altro partito, ma cerca di condurre il Darfur a ciò che ha definito "il più ampio spazio nazionale".

Egli ha, inoltre, invitato gli abitanti del Darfur a prendere le distanze da dispute etniche e tribali, aggiungendo: "Non sono propenso all'idea che i nostri partiti e movimenti essere il nome del Darfur, e questo è il problema", ha sottolineato.

Il Presidente del NLJP è impegnato in una lotta per la presidenza del DRA. I suoi detrattori lo accusano di non consultarli nella gestione della Regione. Essi, inoltre, affermano che al-Sissi (etnia Fur) ha ignorato le aree riguardanti le altre etnie per quanto riguarda i progetti di sviluppo.

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