Il blog di Italians for Darfur

lunedì, novembre 30, 2015

Le Nazioni Unite propongono un riesame delle sanzioni al Sudan

Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sull'impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani, Idriss Jazairy, ha invitato gli Stati membri a stabilire un calendario per eliminare le sanzioni economiche imposte al Sudan.

Jazairy, che ha parlato in una conferenza stampa dopo la sua visita di otto giorni in Sudan, ha affermato che gli organi di Governo e le organizzazioni della società civile che ha incontrato a Khartoum hanno convenuto sulla necessità di abrogare le sanzioni degli Stati Uniti o di riesaminarle.

Washington ha imposto delle sanzioni economiche e commerciali sul Sudan nel 1997, in risposta alla sua presunta connessione con le reti terroristiche e le violazioni dei diritti umani. Nel 2007 ha rafforzato l'embargo, citando gli abusi nel Darfur etichettandolo come genocidio.

Jazairy ha sottolineato che cercherà di fare uno sforzo per superare le misure coercitive imposte al popolo sudanese, indicando che presenterà il suo rapporto al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC), che si riunirà a Ginevra nel mese di dicembre.

Egli ha rivelato che è stato rassicurato dal Vicepresidente del Sudan che il Governo è pronto a impegnarsi in colloqui simultanei su delle sanzioni all'interno del Sudan e all'estero.

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venerdì, novembre 27, 2015

Comunicato stampa: condanna a morte di 18 persone in Sudan

Italians for Darfur condanna con forza la decisione di un Tribunale in Sudan che ha condannato 18 persone a morte per impiccagione appartenenti al gruppo di ribelli del Movimento per la Liberazione del Sudan-Minni Minnawi (SLM/MM).

Gli imputati sono stati arrestati dopo essere stati catturati nella zona di Ba'ashim, a nord-ovest di Mellit nello stato del Darfur Settentrionale, il 25 marzo da parte dell'esercito sudanese ed i miliziani delle Forze di Sicurezza Rapida (RSF).

Gli imputati sono stati accusati di minare il sistema costituzionale, fomentare la guerra contro lo Stato, usare armi pesanti, saccheggi e distruzione di proprietà dei cittadini e minacciare la sicurezza della pace locale.

Non è chiaro se gli avvocati dei condannati appelleranno il verdetto, che deve essere approvato dalla Corte Suprema a Khartoum.

Durante i colloqui di pace dell'Unione Africana (UA) tenuti nella capitale etiope all'inizio di questa settimana, la delegazione del Governo sudanese aveva rifiutato di rilasciare i prigionieri ed i detenuti membri del Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) e lo SLM-MM.

La tabella di marcia africana per la pace e le riforme democratiche nel Sudan presuppongono, anche, di liberare i ribelli imprigionati nel quadro di misure che mirano a creare un ambiente favorevole per il dialogo nazionale.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article57174

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giovedì, novembre 26, 2015

Il Governo mette sotto accusa le intenzioni dei ribelli

Il Governo del Sudan ha accusato i gruppi ribelli di cercare di utilizzare la cessazione delle ostilità per riorganizzare le loro truppe ed ha descritto la richiesta di ricevere gli aiuti umanitari attraverso il Sud Sudan come una scusa per ricevere mezzi militari.
L'ultimo round di colloqui separati di questa settimana tra il Governo sudanese, i ribelli del Darfur e lo SPLM-N sono in fase di stallo sulle questioni relative alla sicurezza, agli aiuti umanitari e agli accordi politici.
Il Consigliere presidenziale del Sudan e Capo Negoziatore per le Due Aree, Ibrahim Mahmoud, ha affermato che il suo Governo si propone di raggiungere degli obiettivi strategici, tra cui il raggiungimento di una pace permanente oltre a coinvolgere tutti i gruppi nel dialogo in corso a Khartoum.
Hamid ha sottolineato che lo SPLM-N non è serio circa il raggiungimento della pace e la fine delle sofferenze dei civili, dicendo che essi cercano, solo, di suscitare simpatia nella comunità internazionale mascherando  i fini politici con
gli aiuti umanitari.

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mercoledì, novembre 25, 2015

Incremento delle truppe nelle zone di guerra

L'esercito del Sudan ha promesso di aumentare il grado di preparazione delle truppe in Darfur, Sud Kordofan e Nilo Azzurro dicendo che cercherà attivamente di riconquistare la roccaforte ribelle di Kauda appartenente al Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan/Nord (SPLM-N).
 
Il Ministro della Difesa del Sudan, Awad Ibn Ouf, ha detto che l'esercito continuerà a schierare le truppe in tutto il Paese per promuovere la protezione delle frontiere e per proteggere i confini orientali, meridionali e settentrionali al fine di preservare la vita delle persone e dei beni del territorio.
 
Ibn Ouf ha aggiunto che tali obiettivi saranno raggiunti in stretto e continuo coordinamento con i Ministeri degli Affari Interni ed Esteri e il National Intelligence and Security Services (NISS).

Il Ministro della Difesa ha anche promesso di eliminare le basi dei ribelli nel Nilo Azzurro ed in particolare nelle zone lungo il confine con il Sud Sudan, oltre che nelle zone ovest e sud di Kurmuk per evitare che i ribelli possano raggiungere Ingassana Hills.

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martedì, novembre 24, 2015

L'Unione Africana sospende i colloqui ed annuncia un nuovo meeting per il 7 dicembre

Il Capo del Gruppo di Attuazione di Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP), Thabo Mbeki, ha sospeso i colloqui tra le delegazioin tra il Governo ed i ribelli sudanesi incentrato su una cessazione delle ostilità e l'accesso umanitario nelle zone in difficoltà, ed ha annunciato che una riunione preparatoria per la conferenza di dialogo nazionale è prevista per il 7 dicembre .

In una conferenza stampa tenuta presso la sede dei colloqui ad Addis Abeba, Thabo Mbeki, ha detto che i negoziatori hanno compiuto dei progressi significativi in ​​molte delle questioni in discussione, e si è riusciti ad individuare i punti di disaccordo e di consenso.

Mbeki ha aggiunto che la decisione di sospendere i colloqui è stata presa dall'Unione Africana su richiesta delle delegazioni negoziali per avere ulteriori consultazioni. Egli ha espresso la soddisfazione che il turno corrente ha permesso di stabilire le basi per la ripresa dei colloqui sulle questioni in sospeso.

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lunedì, novembre 23, 2015

Nuovi progressi per la proposta di pace anche se i ribelli divergono

Il Capo Negoziatore del Governo del Sudan per il Darfur, Amin Hassan Omer, ha espresso ottimismo sulla possibile firma di un accordo di pace, ma i gruppi ribelli si mostrano, ancora, in disaccordo su questioni importanti.

Amin Hassan Omer prevede che un accordo sulla cessazione delle ostilità con i ribelli sarà firmato entro due giorni come preludio ai colloqui di pace.

Omer ha affermato che, a seguito delle consultazioni con il Capo del Gruppo di Alto Livello di Attuazione dell'Unione African (AUHIP), Thabo Mbeki, le parti hanno presentato la loro risposta alla proposta di mediazione, indicando che hanno fatto diverse osservazioni e riserve sulla proposta.

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venerdì, novembre 20, 2015

Inizia ad Addis Abeba il pre-dialogo di pace ma senza il Governo del Sudan

Da questo Giovedì, il Governo ed i gruppi armati del Sudan si stanno impegnando per raggiungere una cessazione umanitaria delle ostilità, la pace e la stabilità in tutto il Paese.

Il Gruppo di Attuazione di Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP) ha tenuto una sessione di apertura congiunta per i colloqui tra le delegazioni ribelli ed il Governo anche se il gruppo di negoziatori del Governo per il processo di pace in Darfur ha rifiutato di partecipare.
 
Alla sessione di apertura hanno partecipato l'inviato speciale degli Stati Uniti, Donald Booth, ed alcuni diplomatici britannici, nonché i rappresentanti del blocco regionale dell'Africa Oientale, l'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD),.
 
Il Capo Mediatore ed il Presidente dell'AUHIP, Thabo Mbeki, ha elogiato nel suo discorso le dichiarazioni unilaterali della cessazione delle ostilità da entrambe le parti. Egli ha sottolineato che in questo contesto, le parti devono discutere di un accordo sulla cessazione delle ostilità in quanto riconoscono l'importanza e l'urgenza della questione.

Mbeki ha, anche, sottolineato che la riunione preparatoria per il dialogo nazionale dovrebbe essere tenuta in linea con l'accordo raggiunto dal comitato per il dialogo nazionale del 5 Settembre 2014 tra il Fronte Rivoluzionario del Sudan (SRF) ed il Partito Nazionale dell'Umma  (NUP) di Sadiq al-Mahdi.

I Funzionari del Governo sudanese rifiutano l'organizzazione dell'incontro di pre-dialogo, ma ammettono che una mini riunione preparatoria tra le fazioni dello SRF e NUP può essere tenuto ad Addis Abeba per discutere la loro partecipazione al processo di dialogo nazionale interno.

Il Segretario Generale e Capo Negoziatore del Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan- Nord (SPLM-N), Yasser Arman, ha detto che questo round di negoziati rappresenta una nuova e rara opportunità per fermare tutti i conflitti armati nel Nilo Azzurro, Sud Kordofan e il Darfur, ma anche per affrontare la crisi umanitaria e discutere le cause originarie di questi conflitti.


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giovedì, novembre 19, 2015

Le parti ad Addis Abeba pronte a firmare un accordo

Il Capo Negoziatore del Governo del Sudan si è detto pronto a firmare un accordo umanitario con il Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N), prima di un nuovo round di colloqui previsti per Giovedi.

Mercoledì scorso, l'Assistente del Presidente, Ibrahim Mahmoud Hamid, e la sua delegazione sono arrivati ​​alla sede dei negoziati ad Addis Abeba, dopo che i gruppi dei negoziatori dello SPLM-N e del Darfur erano già giunsti in loco. Inoltre, il Capo dell'Ufficio per la Pace del Darfur, Amin Hassan Omer, è arrivato nella Capitale etiope martedì.

Nel suo invito alle delegazioni del Governo e dei ribelli, il Gruppo di Attuazione di Alto Livello dell'Unione Africana ha indicato che le discussioni dell'ordine del giorno verteranno sul raggiungimento di un accordo sulla cessazione delle ostilità nelle Due Aree e nel Darfur e sull'accesso umanitario per i civili nelle zone colpite.
 
In dichiarazioni ufficiali da Addis Abeba, Hamid ha detto che la sua delegazione farà del suo meglio per far si questa tornata di colloqui sia l'ultima, con il fine di porre fine alla sofferenza dei cittadini sudanesi negli Stati del Nilo Azzurro e Sud Kordofan.

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mercoledì, novembre 18, 2015

Possibile spostamento della data del referendum in Darfur

La sottocommissione per la pace e l'unità durante la conferenza di dialogo presenterà una raccomandazione al presidente Omar al-Bashir chiedendo il rinvio del referendum in Darfur previsto per l'aprile 2016.

Il Documento di Doha per la Pace in Darfur (DDPD) prevede che lo status amministrativo permanente del Darfur deve essere determinato attraverso un referendum. Gli elettori devono votare per la creazione di una regione del Darfur -composta dagli Stati del Darfur- o il mantenimento dello status quo del sistema degli Stati.

La figura di spicco del Partito di Liberazione e Giustizia (LJP) e membro della sottocommissione per la pace e l'unità, Amar Zakaria, ha detto che ha approvato una proposta fatta dal Partito del Congresso Nazionale (NCP) di rinviare il referendum del Darfur.

Zakaria ha sottolineato che la situazione in Darfur non consente lo svolgimento di un referendum trasparente che esprime la volontà degli abitanti del Darfur, indicando che gli sfollati interni che vivono nei 114 campi in tutto il Darfur ed i rifugiati nei 13 campi del Ciad, non parteciperebbero alla votazione.

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martedì, novembre 17, 2015

Tutto pronto per i colloqui di pace di Addis Abeba

L'Unione Africana (UA) ha detto che Khartoum ed i movimenti ribelli hanno, ufficialmente, approvato di partecipare ai colloqui di Addis Abeba sugli accordi di sicurezza negli stati del Nilo Azzurro e Sud Kordofan e nella regione del Darfur.

Il Capo dell'Ufficio per le Relazioni dell'Unione Africana in Sudan, Mahmoud Kane, ha affermato che Khartoum ha informato l'Unione Africana che il suo gruppo di negoziatori per la questione del Darfur sarà guidato dall'Ufficio del Ministero di Stato per l'Implementazione della Pace in Darfur, Amin Hassan Omer, mentre il consigliere presidenziale Ibrahim Mahmoud Hamid sarà a capo della delegazione per i colloqui nelle Due Aree.

Kane ha, anche, sottolineato che tutti i gruppi in rappresentanza del Darfur ed il Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan/Nord (SPLM-M) hanno nominato i loro team per i negoziati ad eccezione del Movimento di Liberazione del Sudan (SLM-AW), guidato da Abdel-Wahid al-Nur.
 
Lo SLM-AW, che rifiuta di partecipare a qualsiasi negoziato con il Governo dal processo di pace di Abuja, sottolinea che Khartoum dovrebbe garantire la sicurezza ai civili disarmando le sue milizie prima di negoziare un accordo di pace.


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lunedì, novembre 16, 2015

Comunicato Stampa Italians For Darfur: Primo Anniversario Stupro di Massa a Tabit

Italians For Darfur ha firmato la lettera di Darfur Women Action Group (DWAG) che verrà indirizzata al Consiglio di Sicurezza dell'ONU in merito al Primo anniversario del terribile stupro di massa avvenuto a Tabit, un villaggio nello Stato del Nord Darfur.

Ricordiamo che nella sera del 31 ottobre 2014, alcuni soldati del Governo dello Stato del Nord Darfur hanno attccato un villaggio a poche miglia di distanza dal quartier generale della Missione Ibrida delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana (UNAMID). I soldati hanno rastrellato gli abitanti del villaggio di Tabit separando gli uomini dalle donne di cui 221 sono state stuprate.

Sottoscrivendo la lettera, Italians For Darfur si vede preoccupata con la continua mancata di indagini indipendenti e trasparenti riguardanti lo stupro di massa delle 221 donne e ragazze a Tabit avvenuto l'anno scorso, oltre all'incrementarsi delle violenze nella Regione del Darfur. 

Inoltre, condanniamo il fatto che la comunità internazionale abbia lasciato senza protezione la popolazione locale e non abbia spinto il Governo del Sudan a cercare i colpevoli dello stupro di massa di Tabit. 

Attraverso questa lettera, sollecitiamo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a svolgere la sua attività di tutela dei diritti umani nel Mondo, a spingere per porre fine al genocidio in Darfur, a dare tutela e risarcimenti alle vittime e a portare davanti la giustizia i colpevoli delle violazioni dei diritti umani in Sudan: chiediamo che non vengano ignorati gli orrori degli attacchi in corso contro i civili in Sudan. 

Lo stupro come arma di guerra è un crimine internazionale. È indispensabile che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU faccia chiaro che l'impunità per tale orrore non è un'opzione.

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venerdì, novembre 13, 2015

Arrivano a Parigi i rappresentanti delle parti in conflitto per la conferenza di pace

Le forze d'opposizione del Sudan Call hanno avviato dei colloqui su come coordinare le loro posizioni per il prossimo ciclo di negoziati con il Governo sudanese su una cessazione delle ostilità e su come preparare la strada per la loro partecipazione al dialogo nazionale.

In una dichiarazione estesa alla stampa, i gruppi di opposizione hanno confermato che l'ordine del giorno della riunione prevede una revisione delle passate attività, delle risoluzioni e del quadro generale delle politiche alternative.

Le forze politiche e armate hanno promesso di voler tirare fuori dalla conferenza una serie di risoluzioni che esprimano le aspettative del popolo sudanese.

Nonostante il divieto di viaggiare imposto -dal servizio di sicurezza del Sudan- ai rappresentanti delle Forze del Consenso Nazionale (NCF), l'incontro vede la partecipazione dei delegati in rappresentanza di tutte le forze di opposizione e dei gruppi ribelli.

Parteciperanno alla riunione: il leader del Partito Nazionale dell'Umma (NUP), Sadiq al-Mahdi; il Presidente delllo NCF, Farouk Abu Issa; Abdel Aziz al-Hilu e Yasir Arman dello SPLM-N, Gibril Ibrahim del Movimento Giustizia e Uguaglianza (JEM), Minni Minnawi e Abdel Wahid al-Nur delle fazioni SLM, ed il difensore dei diritti civili, Amin Madani Mekki.

Anche le delegazioni provenienti da diversi gruppi di opposizione che vorrebbero unirsi all'alleanza sono presenti presso la sede della riunione, che si trova a circa 30 chilometri dalla capitale francese Parigi.

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giovedì, novembre 12, 2015

Confermata la conferenza di dialogo ad Addis Abeba

Un funzionario del Governo sudanese ha detto che nell'incontro con i movimenti ribelli della prossima settimana ci si limiterà a discutere le garanzie per la partecipazione dei leader ribelli nel dialogo interno.

Martedì scorso, l'Unione Africana (UA) ha annunciato ufficialmente che i colloqui sugli accordi di sicurezza tra il Governo  del Sudan ed i gruppi ribelli negli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e nella regione del Darfur si terranno il 18 ed il 19 novembre ad Addis Abeba.

Il Capo dell'Ufficio per l'Attuazione della Pace in Darfur, -oltre che Capo Negoziatore del Governo con i ribelli del Darfur- Amin Hassan Omer, ha affermato che l'incontro di Addis Abeba non è una conferenza o un forum, ma un incontro per discutere un ordine del giorno specifico e chiaro con le altre parti.

Il Sudan Media Centre del Governo (SMC) ha sottolineato che l'incontro riguarda solo le garanzie richieste per l'ingresso e l'uscita dal Sudan dei leader ribelli.

I gruppi di opposizione chiedono di tenere una riunione di pre-dialogo inclusivo per discutere una serie di misure miranti a rafforzare la fiducia, come l'accesso umanitario alle aree sotto i ribelli, le libertà politiche ed il rilascio dei detenuti e prigionieri politici.

Secondo il Pannello di Esperti dell'Unione Africana di Attuazione ad Alto Livello (AUHIP), una mini riunione preparatoria tra Khartoum, il Partito Nazionale dell'Umma ed il Fronte Rivoluzionario del Sudan dovrebbe avvenire a seguito dei colloqui separati con i gruppi armati sulla cessazione delle ostilità.

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Una malattia misteriosa che uccide i bambini del Darfur

Scarse condizioni igienico-sanitarie, sovraffollamento, malnutrizione e migrazioni creano le condizioni ideali per il diffondersi di patologie anche mortali. È quanto sta accadendo nei campi profughi nel Darfur, dove da circa due mesi imperversa una malattia ancora ignota, che sta mietendo le prime vittime, soprattutto bambini. "In particolare in una settimana sono decedute dieci persone per questa patologia in cui campi profughi, di cui sette bambini. Il quadro clinico della patologia in cerca di riconoscimento sembra particolarmente generico: chi ne viene colpito presenta gonfiori diffusi sul corpo, elevata iperpiressia, diarrea, dolore articolare diffuso e vomito. In un campo si stanno registrando numerosi casi ma purtroppo sul numero dei decessi non si riesce ad avere una sufficiente chiarezza statistica" scrive Avvenire. 
Sono oltre due milioni i civili sfollati a causa dei pesanti scontri tra milizie e ribelli degli ultimi dodici anni, quasi tutti concentrati in pochi campi profughi nello stesso Darfur e mai più rientrati nei propri villaggi.

mercoledì, novembre 11, 2015

L'Unione Africana invita le parti per un cessazione delle ostilità

L'Unione Africana (UA) ha annunciato, ufficialmente, che i colloqui sugli accordi di sicurezza tra il Governo del Sudan ed i gruppi ribelli degli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e della regione del Darfur si terranno il 18 ed il 19 novembre. 

Il Capo dell'Ufficio per le Relazioni dell'Unione Africana in Sudan, Mahmoud Kane, ha comunicato al Sudan Media Center (SMC) che gli inviti sono stati consegnati al Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ed ai leader dei movimenti armati.

Ha aggiunto che le discussioni su una cessazione delle ostilità nel Darfur e nei due Stati si terranno separatamente tra il Governo ed i ribelli del Darfur ribelli da una parte ed il Governo ed i ribelli del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) dall'altra il 18 e 19 novembre.


Il Ministro degli Esteri, Ibrahim Ghandour, dovrebbe guidare la delegazione del Governo, mentre Yasir Arman sarà a capo della delegazione dello SPLM-N. Ahmed Tugud dovrebbe, invece,  essere alla guida della delegazione congiunta del Movimendo per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) e il Movimento per la Liberazione del Sudan-Minni Minnawi (SLM-MM).

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martedì, novembre 10, 2015

Dura condanna dell'opposizione per il divieto di viaggiare del Governo

La Coalizione di opposizione in Sudan, le Forze di Consenso Nazionale (NCF), ha denunciato il divieto di viaggiare alla sua delegazione per un incontro con i gruppi ribelli.

Le forze del Sudan Call si incontreranno il 10 novembre a Parigi nell'ambito della preparazione con le forze di opposizione per un incontro di pre-dialogo al quale seguiranno i colloqui tra i gruppi governativi e armati per cercare di raggiungere la sicurezza negli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e nella regione del Darfur.

I leader del Partito Comunista del Sudan (SCP), Mohamed Mokhtar al-Khatib, e del Partito del Congresso del Sudan (SCOP) hanno comunicato ai giornalisti che le autorità di sicurezza li hanno bloccati insieme ad un altro membro del SCP, Tariq Abdel Majid, ed al leader del Partito Unionista Democratico, Jala al-Azhari, e e li hanno confiscato i passaporti.

Essi hanno, inoltre, affermato che questo nuovo divieto rappresenta "una grave violazione" e dimostra ancora una volta che l'intelligence nazionale ed i Servizi di Sicurezza (NISS) hanno potere assoluto, senza riguardo alla Costituzione.

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lunedì, novembre 09, 2015

Il Governo del Sudan ritira i passaporti all'opposizione ed ostacola il dialogo di pace

I Servizi di Sicurezza e l'Intelligence Nazionale del Sudan (NISS) hanno impedito ad alcuni dirigenti dell'opposizione di viaggiare in Francia dopo che gli hanno confiscato i passaporti.

Il Segretario Generale dell'opposizione delle Forze dell'Alleanza Nazionale (ANF), Farah Agar, ha detto  che i NISS hanno impedito di viaggiare a Parigi al Segretario politico del Partito Comunista del Sudan (SCP), Mohamed Mukhtar al-Khatib, al membro del comitato centrale del SCP, Tarig Abdel-Mageed, ed al Presidente del Partito Nazionale Unificato Unionista (UNUP), Gala al-Azhari, ed hanno sequestrato i loro passaporti.

Agar ha sottolineato che i leader dell'opposizione cercavano di partecipare alla riunione del "Sudan Call" dove si sarebbe discusso dell'ordine del giorno per la riunione preparatoria del dialogo di pace che si terrà sotto l'egida dell'Unione Africana ad Addis Abeba a fine mese. Il Segretario Generale dell'ANF ha, poi, affermato che i NISS probabilmente vieteranno al resto dei leader dell'opposizione di lasciare il Paese.

Il Presidente delle organizzazioni della società civile sudanese, Amin Mekki Madani, è già arrivato a Parigi insieme al rappresentante delle Forze di Consenso Nazionale, Mohamed Mahgoub, mentre la leadership dello SPLM-N dovrebbe arrivare lunedi, così come il leader del Partito Nazionale dell'Umma, Sadiq al -Mahadi.

Italians For Darfur condanna, fortemente, certi impedimenti in quanto reputati da ostacolo al dailogo di pace nazionale.

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venerdì, novembre 06, 2015

Una delegazione degli USA visiterà il Sudan per normalizzare i rapporti fra i due Paesi

Lo scorso mercoledì, il Presidente del Parlamento del Sudan, Ibrahim Ahmed Omer, ha comunicato che una delegazione del Congresso degli Stati Uniti arriverà a Khartoum la prossima settimana per discutere di questioni che preoccupano Washington come la lotta al terrorismo, le sanzioni economiche e le questioni di sicurezza.

Il membro del Parlamento, Mohamed Yousif Abdullah, ha detto che la prossima visita degli Stati Uniti corrisponde all'inizio della missione ufficiale tra i Parlamenti dei due Paesi e dovrebbe produrre dei risultati positivi che potrebbero aprire nuovi orizzonti per affrontare le questioni in sospeso tra Khartoum e Washington.

Washington ha, recentemente, rinnovato le sue sanzioni economiche e commerciali al Sudan, in risposta alla sua presunta connessione alle reti terroristiche ed alle violazioni dei diritti umani.

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giovedì, novembre 05, 2015

Il Sudan rifiuta l'estensione delle sanzioni da parte degli USA

Il Ministero degli Esteri del Sudan ha espresso profondo rammarico per la decisione degli Stati Uniti di rinnovare le sanzioni economiche di un altro anno, dicendo che la mossa viola la legittimità internazionale.

Nel 1997 Washington ha imposto delle sanzioni economiche e commerciali al Sudan, in risposta alla sua presunta connessione alle reti terroristiche ed alle violazioni dei diritti umani perpetrate dal Governo. Nel 2007 gli Stati Uniti hanno rafforzato l'embargo dopo il genocidio condotto dal Governo in Darfur.

Il 28 ottobre con un messaggio al Congresso, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha esteso le sanzioni al Sudan di un altro anno per le presunte violazioni che il Governo di al-Bashir continua a portare avanti nel Paese.

"Le azioni e le politiche del Governo del Sudan continuano a rappresentare una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti", ha detto Obama.

In una dichiarazione rilasciata mercoledì, il Ministero degli Esteri sudanese ha respinto le ragioni indicate dalla Casa Bianca per il rinnovo delle sanzioni, dicendo che la mossa è in contrasto con la legittimità internazionale.

Il Ministero degli Esteri ha continuato affermando che la decisione degli Stati Uniti arriva in un momento in cui il Sudan prosegue i suoi sforzi costruttivi per raggiungere la stabilità e mantenere la sicurezza nella Regione, indicando il suo ruolo nella lotta contro la criminalità organizzata ed il traffico di esseri umani oltre alla cooperazione nel contrastare il terorrismo.

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mercoledì, novembre 04, 2015

Il Vice-Presidente rifiuta l'ipotesi di autogoverno delle Regioni

Il Vice-Presidente del Sudan, Hasabo Abdel Rahman, ha respinto la regionalizzazione del Paese e l'ha descritta una via impossibile da percorrere perché potrebbe portare alla richiesta di autogoverno da parte del  Darfur.

Recentemente, Abdel Rahman aveva parlato davanti all'Assemblea Nazionale per informare i legislatori sulla preparazione in corso di una conferenza nazionale per valutare l'esperienza di un Governo decentrato, visto come componente fondamentale del Governo democratico in Sudan.

Inoltre, dopo un recente dibattito su un referendum il Governo organizzerà, il prossimo aprile, nel Darfur delle elezioni in cui gli elettori dovranno decidere se approvare le attuali divisioni amministrative territoriali o la creazione di una singola regione del Darfur.

Il Vice-Presidente ha sottolineato che nella conferenza si discuterà l'attuale sistema territoriale e su come rafforzare l'unità nazionale ed i modi per creare un ambiente favorevole per permettere di portare più vicino alla popolazione locale il processo decisionale e l'erogazione dei servizi.

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martedì, novembre 03, 2015

I ribelli dello SPLM-N tendono un'imboscata alle truppe del Governo

I combattenti del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) hanno ucciso diversi soldati sudanesi in un attacco a un convoglio militare, a 15 chilometri a sud della Capitale dello Stato del Nilo Azzurro, Ed-Damazin.

In una dichiarazione estesa ai giornali locali, il Portavoce dello SPLM-N, Arnu Ngutulu Lodi, ha detto che l'agguato contro le milizie alleate del Governo, note come le Forze di Supporto Rapido (RSF), ha avuto luogo alle 3:00 p.m. (ora locale) di lunedì scorso in una zona che si trova tra Gabanait e Agadi, a 15 km da Ed-Damazin.

Lodi ha sottolineato che le forze dello SPLM-N hanno distrutto due veicoli Land Cruiser, affermando che le milizie del Governo sono fuggite dal campo di battaglia lasciando diversi cadaveri. Il Portavoce ha aggiunto che i loro combattenti hanno sequestrato 2 cannoni Dushka, una macchina Garanov, 2 fucili Kalashnikov, dicendo che uno dei soldati dello SPLM-N è stato ferito negli scontri.

Il Portavoce ha sottolineato, inoltre, che l'agguato si inserisce nel quadro delle azioni dello SPLM-N che si muove per respingere la campagna militare del Governo.

Italians For Darfur accusa ogni sorta di violenza e/o atto che possa, anche solo potenzialmente, frenare i colloqui nazionali volti al raggiungimento della pace in Darfur e nell'intero Sudan.

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lunedì, novembre 02, 2015

Incontro positivo tra Germania e Sudan per i colloqui di pace

Il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ha discusso con il Capo dell'Istituzione Tedesca per la Mediazione della Berghof Foundation, Theodore Murphy, sugli sforzi in corso per tenere dei colloqui di successo con i gruppi armati entro due settimane.

Il Pannello di Alto Livello di Implementazione dell'Unione Africana (AUHIP) prevede di organizzare due incontri separati tra il Governo ed i gruppi ribelli dal 16 al 19 novembre per discutere di un accordo di cessazione delle ostilità negli Stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan e nel Darfur.
 
Prima di partecipare alla conferenza di dialogo nazionale, dovrebbe svolgersi una "mini riunione di pre-dialogo" tra le parti in conflitto con la partecipazione del Partito Nazionale dell'Umma (NUP) per discutere l'attuazione delle misure necessarie per la costruzione della fiducia nazionale.

In alcune dichiarazioni, il Portavoce del Ministero degli Esteri, Ali al-Sadiq, ha affermato che nell'incontro tra Ibrahim Ghandour e Theodore Murphy si è parlato del processo di dialogo nazionale, dei preparativi per i prossimi colloqui ad Addis Abeba e della situazione nella regione del Corno d'Africa.

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