Il blog di Italians for Darfur

lunedì, febbraio 29, 2016

Proposta di un Governo ad interim delle forze politiche in Sudan

Il Comitato per le Questioni sulla Governance della Conferenza Nazionale di Dialogo ha raccomandato la creazione di un Governo di transizione di quattro anni, entro tre mesi dalla data di adozione delle sue raccomandazioni presso l'Assemblea Generale.

L'annuncio arriva dopo che i sei comitati della Conferenza Nazionale di Dialogo sono stati tenuti a presentare le loro raccomandazioni alla Segreteria Generale e che saranno presentate alla Assemblea Generale per l'approvazione.

Il Capo del Comitato per le Questioni di Governance, Barakat Musa al-Hawati, ha comunicato ai giornalisti che la sua commissione ha completato il suo lavoro ed ha approvato le raccomandazioni finali prima di sottoporle al Segretario Generale per il Dialogo Nazionale.

Al-Hawati ha aggiunto che le raccomandazioni del Comitato includono la nomina di un Primo Ministro che deve essere approvato dall'organo legislativo, aggiungendo che egli sarà responsabile di fronte al Presidente che lo nominerà.

Le raccomandazioni chiedono, anche, di formare un Governo di riconciliazione nazionale composto da tutte le forze politiche che partecipano al dialogo nazionale.

Etichette: , ,

venerdì, febbraio 26, 2016

Il Sudafrica ritirerà dal primo aprile tutte le truppe da UNAMID

Il Sudan ha accolto con favore la decisione del presidente sudafricano Jacob Zuma di ritirare le truppe dalla missione ibrida delle Nazioni Unite e dell'Unione africana in Darfur (UNAMID).

Mercoledì scorso l'ufficio del presidente Jacob Zuma ha annunciato il ritiro delle truppe sudafricane dalla Missione di mantenimento della pace in Darfur, aggiungendo che "il ritiro avrà effetto dal 1° aprile".

La decisione arriva dopo che il Sudan si è impegnato con l'Unione Africana e le Nazioni Unite per raggiungere una strategia di uscita dalla Regione occidentale del Sudan.

In una dichiarazione rilasciata a Khartoum, il Ministro degli Esteri del Sudan. Ibrahim Ghandour, ha accolto con favore la decisione di Zuma ed ha ringraziato il popolo ed il Presidente sudafricano per il ruolo svolto dalle loro truppe in Darfur nel corso degli ultimi sette anni.

"Questa decisione arriva nel quadro delle consultazioni in corso tra le Nazioni Unite, Unione Africana ed il Governo sudanese sulla strategia di uscita di UNAMID in quanto il Darfur è stato testimone di sicurezza e pace ed ora darà voce al referendum amministrativo", dice la nota del Ministro degli Esteri.

Questa decisione segna un'altra sconfitta per la comunità internazionale e le Nazioni Unite, ma soprattutto comporterà un aggravarsi della situazione (già disastrosa) in Darfur dove milioni di persone sono scappate dalle proprio case e centinaia di migliaia continuano a morire.

Etichette: , , ,

giovedì, febbraio 25, 2016

Rapporto Annuale 2016 presentato presso il Senato della Repubblica Italiana

Oggi, 25 febbraio 2016, in memoria dello scoppio della guerra in Darfur nel 2003, Italians for Darfur ha presentato presso la Sala dei Caduti di Nassiriya -Senato della Repubblica Italiana- il rapporto annuale sulla situazione politica, sociale ed umanitaria in Sudan e Sud Sudan con un particolare focus sugli Stati del Nilo Azzurro e Sud Kordofan e sulla Regione del Darfur.

Si ringraziano i relatori della conferenza: la fondatrice e presidente di Darfur Women Action Group Niemat Ahmadi, il Senatore Roberto Cociancich, Elisa Marincola di Articolo 21, il presidente del sindacato unitario dei giornalisti italiani Beppe Giulietti,

Fra i presenti di Italians for Darfur si ringrazia la presidente Antonella Napoli, l'addetto stampa  e l'interprete Susanna Facci.

A distanza di 13 anni dall'inizio del conflitto, la situazione nella Regione occidentale del Sudan rimane in uno stato di grande instabilità.

Nonostante il conflitto su larga scala sia stato circoscritto, sacche di resistenza della ribellione in Darfur continuano a contrapporsi alle Forze armate del Governo sudanese che prosegue la campagna di bombardamenti e di attacchi contro le roccaforti dei ribelli del Sudan Liberation Movement guidato da Wahid al Nur.

Nelle ultime tre settimane 60 villaggi sono stati distrutti e almeno 73 mila persone -ultimi aggiornamenti dell'ONU- sono fuggite dai bombardamenti e dai combattimenti tra le forze governative e i ribelli nella regione di Jebel Marra.

I nuovi sfollati sono in una situazione umanitaria ‘disperata’. Le vittime sarebbero almeno 3 mila, ma al momento non è possibile avere stime certe.


Etichette: , ,

mercoledì, febbraio 24, 2016

Presentazione del "Rapporto Sudan 2016": 25 febbraio 2016 presso il Senato della Repubblica

I nuovi bombardamenti che in tre settimane hanno causato 25 mila nuovi sfollati e centinaia di vittime, la ripresa degli stupri di massa in Darfur, usati come arma di guerra, e l’escalation della repressione contro la libertà di stampa in tutto il Sudan. Questi i principali punti contenuti nell'annuale rapporto di ‘Italians for Darfur’ che sarà illustrato giovedì 25 febbraio, alle 11, in Sala Nassiryia al Senato della Repubblica in contemporanea con il lancio della nuova campagna di sensibilizzazione sulla crisi umanitaria in Darfur, ormai dimenticata dalla comunità internazionale.

Dopo l’intervento della presidente dell’associazione Antonella Napoli, giornalista e attivista per i diritti umani, che illustrerà il Rapporto seguirà la testimonianza di Niemat Ahmadi, testimone del genocidio iniziato il 26 febbraio 2003, ormai tredici anni fa. La Ahmadi, accolta negli Stati Uniti con lo status di rifugiata, ha fondato un’organizzazione internazionale per i diritti umani, Darfur women action, che da anni si batte per dare visibilità alle crisi dimenticate.

Alla conferenza interverranno inoltre Beppe Giulietti, presidente della Federazione della stampa italiana, che si soffermerà sull’aspetto relativo alla restrizione della libertà dell’informazione nel Paese, Elisa Maricola, portavoce di Articolo 21, partner della campagna di Italians for Darfur, Leonardo De Chirico della Chiesa evangelica italiana, che denuncerà i numerosi casi di persecuzione nei confronti dei cristiani attuati dalle forze di polizia e di sicurezza del Sudan e il senatore Roberto Cociancich, responsabile Europa Pd e attento osservatore dei flussi migratori e dei diritti ad esso legati.

Il nuovo video di sensibilizzazione di ‘Italians for Darfur’, che ha per testimonial George Clooney, Fiorella Mannoia, Monica Guerritore, Tony Esposito e Negramaro, sarà lanciato in contemporanea all’evento a Palazzo Madama, dalla rete “Illuminare le periferie”, alla quale l’organizzazione per i diritti umani in Sudan e Articolo 21 hanno aderito dalla sua fondazione.

L’avvocato Ahmadi sarà poi ascoltata, alle 13,30 in audizione a Palazzo Madama dalla Commissione Diritti Umani presieduta dal senatore Luigi Manconi.

Etichette: , , ,

Future Forze di Cambiamento: nuova coalizione delle forze di opposizione

Alcuni gruppi di opposizione hanno fondato una nuova coalizione politica a Khartoum ed hanno invitato le altre fazioni ad unirsi a loro per raggiungere l'obiettivo comune di un cambio di regime.

Operando sotto il nome di "Future Forze di Cambiamento" (FFC), la nuova formazione è in realtà formata da tre coalizioni esistenti che per diversi motivi non sono riuscite a partecipare alle "Forze di Consenso Nazionale" (NCF), o  alle forze del "Sudan Call".

I gruppi appartenenti allo FFC sono: l'Alleanza delle Forze Nazionali (NFA), le Forze Nazionali del Cambiamento (NFC) e l'Unità Nazionale dei Partiti (NUPS). Alcuni membri di questi gruppi, come il Movimento per la Riforma Ora (RNM) ed il Forum per la Pace Giusta (JFM) sono parte del processo di dialogo nazionale.

In una conferenza stampa tenuta presso la sede del RNM in cui hanno partecipato i diplomatici delle ambasciate degli Stati Uniti e dell'Inghilterra a Khartoum, i fondatori del nuovo quadro politico si sono definiti come "un organismo di coordinamento flessibile" aperto alle altre forze politiche.

Il leader del RNM, Ghazi Salah al-Din, ha chiesto di lavorare per una soluzione strategica per affrontare alla radice le cause della guerra e per concordare un efficiente sistema di governance.

Egli ha, inoltre, detto che il nuovo ombrello di forze di opposizione respinge i tentativi di dividere l'opposizione ed ha chiesto un dialogo nazionale globale.

Etichette: , , , , ,

martedì, febbraio 23, 2016

Arrestati capi tribù nel Sud Darfur dopo scontri tribali

Nello Stato del Sud Darfur, 32 leader delle tribù Falata e Salamat sono stati arrestati nel contesto dei recenti scontri tra le due tribù che hanno portato alla morte ed il ferimento di più di 30 persone.

La scorsa settimana, 33 persone sono state uccise e ferite in scontri violenti tra le tribù Falata e Salamt nella zona di Al-Natheef, nella località di Buram, nello Stato del Sud Darfur.

Fonti ben informate hanno comunicato che i Comitati per la sicurezza delle località di Tulus, Buram e Damso avevano invitato i leader dei Falata e Salamat a due incontri separati nelle zone di Rajaj e Al-Natheef dove li hanno privati dei loro telefoni cellulari ed arrestati.

Nel frattempo, il Governatore del Sud Darfur, Adam al-Faki, ha sollevato dal proprio incarico cinque capi tribù dei Falata e degli Habaniya sulla base delle raccomandazioni dei commissari delle località di Tulus, Buram e Damso dove si sono svolti gli scontri tra le due tribù.

Etichette: , , , ,

lunedì, febbraio 22, 2016

Il Governo annulla l'incontro consultivo con alcuni gruppi d'opposizione

Il  Governo sudanese sta valutando se partecipare il prossimo mese ad una "riunione di consultazione strategica" per porre fine alla guerra e raggiungere le riforme democratiche nel Sudan insieme all'opposizione e le forze armate.

Alcuni giorni fa, il Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) ed il Partito -al Governo- del Congresso Nazionale (NCP) hanno detto che il Gruppo di Attuazione ad Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP) ha esteso un invito ad una riunione per discutere le questioni riguardanti la pace e le riforme costituzionali ad Addis Abeba tra il 16-18 marzo.

Nella dichiarazione ai media, il Ministro dell'Informazione ed il Portavoce del Governo, Ahmed al-Balal Osman, hanno affermato che il Governo aveva ricevuto l'invito e sta studiando la questione prima di prendere una decisione. Osman ha, ulteriormente, sottolineato che è d'accordo con la partecipazione del "Governo alla riunione, se quest'ultima riguarderà i negoziati di pace".

Mercoledì scorso, il NCP aveva rilasciato una dichiarazione accogliendo l'invito, ma lo aveva ritirato diverse ore più tardi. Le fonti hanno detto che la dichiarazione non era stata approvata dall'Aiutante presidenziale e Capo Negoziatore del Governo, Ibrahim Mahmoud Hamid, che è anche il Vice Presidente del NCP.

Etichette: , , , , ,

venerdì, febbraio 19, 2016

Il Sudan estende il processo di dialogo per la pace

Il Comitato Nazionale di Coordinamento del Dialogo, nota come (7+7), ha accettato di estendere il processo politico per un tempo illimitato ed ha invitato i gruppi che non hanno finora partecipato a prendere parte al processo di dialogo.

Il processo di pace era iniziato il 10 ottobre 2015 e sarebbe dovuto durare tre mesi ma ora è stata prevista un'estensione della sua conclusione: in una conferenza stampa tenuta giovedì, l'assistente presidenziale sudanese, Ibrahim Mahmoud Hamid, ha annunciato l'estensione del processo di dialogo nazionale per un tempo indeterminato.

"Il dialogo continuerà fino al completamento delle sue fasi ed il raggiungimento dei suoi obiettivi, perché è uno dei più grandi progetti nazionali del Paese dopo l'indipendenza", Hamid ha detto ai giornalisti dopo una riunione del meccanismo 7+7.

L'assistente presidenziale che è anche il Capo Negoziatore per i Colloqui di Pace con il Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N), ha affermato che gli sforzi continueranno a convincere i movimenti armati a partecipare al dialogo ed ha annunciato che tre fazioni del Darfur Nord aderiranno al processo.

Etichette: , , , ,

giovedì, febbraio 18, 2016

Nuovi scontri nel Nilo Azzurro: 16 morti

In un attacco effettuato da un'unità dell'esercito sudanese nello Stato del Nilo Azzurro, i combattenti del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) hanno sostenuto di aver ucciso 16 soldati del Governo.

In una dichiarazione rilasciata mercoledì sera, il portavoce ufficiale dello SPLM-N, Arnu Mutulu Lodi, ha affermato che l'agguato è avvenuto a Al Yarmouk, sette chilometri a sud della città di Bot.

Lodi ha detto che "l'attacco preventivo" mirava a distruggere la potenziale minaccia delle truppe governative ed interrompere gli attacchi contro i civili nella zona.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article58048

Etichette: , ,

mercoledì, febbraio 17, 2016

Gli Stati Uniti non elimineranno le sanzioni al Sudan

Il Ministero degli Esteri del Sudan ha ribadito il suo rifiuto delle condizioni imposte dagli Stati Uniti per normalizzare le relazioni bilaterali, mentre il Presidente del Parlamento sudanese ha fatto capire che il suo Paese potrebbe interrompere la cooperazione antiterrorismo con Washington.

Parlando in un evento privato a Khartoum, l'incaricato statunitense degli affari in Sudan, Jerry Lanier, ha ricordato che il suo Paese non eliminerà le sanzioni economiche ed il Sudan dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo prima della fine dei conflitti armati nella regione del Darfur e negli Stati del Sud Kordofan ed il Nilo Azzurro.

In relazione alle dichiarazioni degli Stati Uniti, il Ministro di Stato presso il Ministero degli Esteri, Kamal Eddin Ismail, ha sottolineato che la missione di un ambasciatore è quello di migliorare i legami con il Paese ospitante e non sfidare la sua autorità.

Washington ha posto il Sudan come Stato sponsor del terrorismo nel 1993, e gli ha imposto delle sanzioni economiche, commerciali e finanziarie ad ottobre del 1997.

Tuttavia, nel maggio 2007, gli Stati Uniti hanno aggiunto delle sanzioni economiche al Sudan. Allora il presidente Bush aveva detto che le sanzioni avrebbero avuto lo scopo di porre fine alle sofferenze di milioni di sudanesi colpiti dalla crisi nel Darfur. 

Etichette: , , , ,

martedì, febbraio 16, 2016

Il Fronte Rivoluzionario Sudanese si riunisce per trovare una soluzione per il Darfur

In una riunione tenutasi la scorsa settimana, il Fronte Rivoluzionario Sudanese (SRF), guidato da Gibril Ibrahim, ha discusso degli sforzi regionali ed internazionali in corso per porre fine ai conflitti armati in Sudan e per come coordinare le posizioni rispetto a ciò.


L'incontro ha, inoltre, chiesto un incontro urgente tra le due fazioni dello SRF per superare le loro differenze organizzative e riunirsi sotto l'ombrello dei ribelli.

In una dichiarazione estesa ai media, Ibrahim ha detto che lo SRF ha tenuto una riunione nella Capitale francese di Parigi il 12 febbraio per discutere di politica e degli sviluppi umanitari e militari  nel Paese ed in particolare nella Regione del Darfur.

Ibrahim ha informato i partecipanti circa l'esito di una riunione tenuta dal Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) ed il Movimento per la Liberazione del Sudan-Minni Minnawi (SLM-MM) con il Vice Primo Ministro del Quatar per discutere le modalità per porre fine al conflitto in Darfur.
.
I due gruppi ribelli chiedono di visionare il Documento di Doha per la Pace in Darfur, sottolineando che alcune delle soluzioni adottate nel quadro dell'accordo devono essere riviste.

Etichette: , , ,

lunedì, febbraio 15, 2016

Italia primo partner commerciale del Sudan dopo la Cina, nuovo summit a Khartoum

Cresce la voglia di investire

Si è chiuso il 12 febbraio scorso il nuovo summit economico che ha visto coinvolte le imprese italiane e il governo sudanese a Khartoum, per il 2016. 
Ben 14 imprese italiane hanno sondato le opportunità di business e di partnership industriale in Sudan, in particolare nei settori dell'energia, anche rinnovabile, delle infrastrutture e in quello agroalimentare. 

Italia secondo partner commerciale del Sudan

Il Sudan ha registrato a settembre 2015 un disavanzo commerciale di 661598 milioni di Dollari: dipende dall' estero per alimenti, beni manifatturieri e industriali, il che lo rende un Paese appetibile agli occhi del mercato internazionale. La Cina la fa da padrona, con il 78% dell' export e il 22% dell' import, ma segue a ruota il nostro Paese, l'Italia, che continua ad essere un partner privilegiato del governo di al-Bashir anche nel 2015, con margini di crescita per il 2016, secondo dati ufficiali della Central Bank of Sudan.


Mauro Annarumma

Incontri per la cooperazione tra l'Unione Europea ed il Sudan

L'Inviato dell'Unione Europea (UE) in Sudan, Tomas Uličný, ha discusso con il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, la sua visita presso la sede dell'UE di Bruxelles.

Il Ministro sudanese dovrebbe iniziare lunedì una visita di tre giorni a Bruxelles per discutere con i funzionari dell'UE le questioni riguardanti la democrazia, i cambiamenti climatici, le migrazioni ed i diritti umani.

Secondo Uličný, Ghandour incontrerà l'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, il Commissario dell'UE per gli Aiuti Umanitari e la Gestione delle Crisi, Christos Stylianides, ed il Commissario Europeo per la Migrazione, gli Affari Interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos.

Ghandour incontrerà anche un certo numero di deputati europei, oltre ai rappresentanti permanenti del Comitato Politico e di Sicurezza (CPS).

Uličný ha descritto la prossima visita di Ghandour "un passo nella giusta direzione per le relazioni europee e sudanesi", sottolineando che potrebbe aprire la porta ad una migliore comprensione del Sudan e la Regione. Egli ha sottolineato che la visita offrirebbe l'opportunità di esplorare nuovi orizzonti della cooperazione tra il Sudan e l'UE compresa la migrazione, i cambiamenti climatici e la prevenzione dell'estremismo.

Etichette: , , , ,

venerdì, febbraio 12, 2016

I ribelli del Darfur combattono in Libia

Il Ministero degli Esteri del Sudan sostiene che dei gruppi ribelli del Darfur sono coinvolti nel conflitto libico e li ha accusati di cercare di raggiungere i propri interessi personali.

"Il Ministero degli Esteri sudanese condanna con la massima fermezza gli attacchi contro la città di Kufra da parte del cosiddetto Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) ed il Movimento per la Liberazione del Sudan (SLM)," ha affermato il portavoce del ministero Ali al-Sadiq in una dichiarazione rilasciata giovedì.

Al-Sadiq ha, ulteriormente, condannato "coloro che stanno dietro a questi gruppi e a cui forniscono denaro e armi per minacciare la pace e la sicurezza (in Sudan) e per servire i (loro) interessi ed ambizioni personali".

L'esercito sudanese ed i funzionari libici hanno detto che più di 30 combattenti sudanesi dello SLM sono stati uccisi durante gli scontri  a Kufra, nella parte sud del Paese nordafricano ed hanno accusato i ribelli del Darfur di rapine ed attacchi contro i civili nella regione.

Kufra, che si trova vicino al confine con il Sudan, è controllata da gruppi armati fedeli al Governo libico di Tripoli sostenuto dal Sudan.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article57986

Etichette: , , , , ,

giovedì, febbraio 11, 2016

Il Consiglio di Sicurezza ha adottato una risoluzione per il Darfur

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogato di un anno il mandato di un gruppo di esperti per il monitoraggio dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite nel Darfur, senza fare riferimento alle controverse ed illegali miniere d'oro nella Regione occidentale del Sudan.

In una riunione tenutasi mercoledì, il Consiglio di Sicurezza ha adottato all'unanimità la risoluzione di proroga fino al 12 Marzo 2017 del gruppo di esperti in Sudan costituito ai sensi della risoluzione 1591 (2005).

Tuttavia, la decisione del Consiglio di Sicurezza non ha preso in considerazione le raccomandazioni contro le sanzioni verso gli individui e le entità che impongono tasse illegali sui cercatori d'oro artigianali.

La versione iniziale è stata redatta dagli Stati Uniti e sostenuta dal Regno Unito ed ha spiegato che i profitti dal commercio illegale di oro e di altre risorse naturali in Darfur possano costituire una minaccia per la stabilità nel Darfur e la Regione: nessuna sanzione, però, è stata adottata.

Etichette: , , , ,

mercoledì, febbraio 10, 2016

Nuove pressioni ai gruppi ribelli per partecipare all'ultima fase del dialogo di pace

L'Assistente presidenziale del Sudan, Ibrahim Mahmoud Hamid, ed il Capo Negoziatore del Governo per i Colloqui di Pace con lo SPLM-N hanno invitato l'amministrazione degli Stati Uniti a mettere ulteriori pressioni sui gruppi ribelli per partecipare alla Conferenza di Dialogo Nazionale.

Hamid, che ha incontrato l'incaricato degli Affari Esteri degli Stati Uniti a Khartoum, l'ambasciatore Jerry Lanier, ha esortato Washington ad esercitare più pressione sui movimenti armati per farli aderire al dialogo nazionale in quanto sta giungendo al termine proprio in questi giorni.

La sua richiesta arriva un giorno dopo che il Ministro degli Esteri, sudanese Ibrahim Ghandour, aveva chiesto a una delegazione dell'Istituto di Pace degli Stati Uniti (USIP) ed ai funzionari dell'istituto tedesco per la mediazione, la Berghof Foundation, di esercitare pressione sui ribelli rispetto ad una loro partecipazione al processo di pace.

L'Assistente presidenziale ha sottolineato che i partecipanti alla conferenza di dialogo hanno dimostrato serietà per ottenere le migliori soluzioni ai problemi del Sudan.

L'amministrazione statunitense esige che Khartoum ponga fine ai conflitti armati negli Stati del Sud Kordofan e Nilo Azzurro oltre che nel Darfur e firmi un accordo di pace con i gruppi armati come prerequisiti per la cancellazione delle sanzioni economiche contro il Sudan.

Etichette: , , , , ,

martedì, febbraio 09, 2016

L'esercito del Sudan riconquista le posizioni ribelli a Jebel Marra

Il portavoce militare del Sudan dice che l'esercito è ora in controllo di Jebel Marra, dove i ribelli del Movimento per la Liberazione del Sudan-Abdel Wahid al-Nur stanno resistendo a un'offensiva militare da oltre un mese.

In una dichiarazione rilasciata lunedì sera, il portavoce delle Forze Armate del Sudan (SAF), Ahmed Khalifa al-Shami, ha invitato i civili nella zona di tornare ai loro villaggi e riprendere una vita normale.

"La zona è sicura e stabile e le strade sono riaperte alla circolazione, così che i cittadini possano esercitare le loro attività economiche e sociali facilmente", ha affermato il Portavoce.

Al-Shami ha, inoltre, sottolineato che l'esercito "ha liberato" 17 posizioni ribelli a Jebel Marra. Ha, tuttavia, aggiunto che le truppe governative continuano a combattere alcune posizioni rimanenti.

Infine, al-Shami ha detto che l'esercito ha sequestrato grandi quantità di armi, munizioni, attrezzature e materiale bellico, nonché ha inflitto pesanti perdite ai ribelli.

Etichette: , , , ,

lunedì, febbraio 08, 2016

Il Partito per la Liberazione e la Giustizia a favore dei 5 Stati in Darfur

Il Partito per la Liberazione e la Giustizia (LJP) ha espresso il suo sostegno al mantenimento dei cinque Stati in Darfur rifiutando, in questo modo, la richiesta di un singolo Stato da parte del Sudan Ovest.

Il prossimo aprile, gli abitanti del Darfur sono chiamati a determinare lo stato amministrativo della Regione in quanto devono votare o per il mantenimento dello status quo del sistema attuale di Stati o per il ristabilimento di un'unica Regione.

Tuttavia, i darfuniani sono divisi fra quelli che sono a favore del referendum e quelli per il voto. Quest'ultimi, che sono principalmente composti dai firmatari del documento di Doha per la Pace in Darfur (DDPD) includono i sostenitori dei cinque Stati e coloro che sono a favore di un'unica Regione.

Il Presidente dello LJP, Bahr Idriss Abu Garda, è stato il primo leader del Darfur ad aver annunciato il suo sostegno per il mantenimento dei cinque Stati sottolineando che "è più adatto per il popolo del Darfur". Abu Garda, inoltre, parlando in una conferenza stampa tenuta a Khartoum si è detto favorevole per il sistema amministrativo regionale in tutto il Sudan e non solo in Darfur.

Etichette: , , ,

Italians for Darfur ricorda Giulio Regeni e le altre vittime di torura in Egitto

Da oggi sino al funerale listiamo a lutto il nostro sito e il nostro blog per ricordare ed onorare la memoria di Giulio Regeni e di tutte le vittime delle torture e le 'scomparse forzate' in Egitto.
Da oggi "Sit in virale" rivolto alle rappresentanze diplomatiche egiziane in Italia per continuare a chiedere ‪#‎veritaegiustizia‬ ‪#‎GiulioRegeni‬.
Aiutateci anche voi a far girare l'appello di Articolo 21 e ad organizzare la partecipazione.

.

venerdì, febbraio 05, 2016

La Conferenza di Dialogo Nazionale sta giungendo al termine

Il Presidente del Sudan, Omar al-Bashir, ha detto che la Conferenza di Dialogo Nazionale sta volgendo al suo termine, riconoscendo che i conflitti armati rappresentano, oggi, la più grande sfida del Sudan.

La Conferenza di Dialogo interno è stata inaugurata a Khartoum il 10 ottobre 2015, nonostante un ampio boicottaggio da parte della grande opposizione politica e armata.

Al-Bashir, che ha incontrato i leader delle forze politiche nella città di Kosti, nello Stato del Nilo Bianco , ha criticato quelle forze di opposizione che continuano a chiedere il raggiungimento di un consenso nazionale ed una Costituzione permanente.

"Il Sudan ha effettivamente partecipato alla liberazione del Continente africano ed ha occupato una posizione rilevante nella storia della politica africana ed è un peccato (che stiamo ancora parlando) della (redazione) di una Costituzione ed (il raggiungimento) del consenso nazionale", ha sottolineato.

Egli ha puntualizzato che la Conferenza di Dialogo ha cercato di includere tutte le forze politiche e le organizzazioni della società civile al fine di attuare un programma di riforme pubbliche e realizzare lo sviluppo e la stabilità nel Paese.
 
Al-Bashir ha aggiunto che la Conferenza ha raggiunto grandi risultatii, tra cui la riunione dei partiti politici e gruppi armati e lo scambio di opinioni e richieste delle parti per l'interesse del Paese.

Egli ha precisato che le raccomandazioni della Conferenza serviranno a rafforzare l'unità del popolo sudanese e permettere di raggiungere un consenso per la redazione di una Costituzione permanente con lo scopo di implementare la stabilità nel Paese.

Il Presidente sudanese ha, inoltre, concluso che la guerra rappresenta il problema principale del Sudan, sottolineando che sta ostacolando lo sviluppo politico, sociale ed economico.

Etichette: , , ,

giovedì, febbraio 04, 2016

Il presidente al-Bashir vuole continuare il disarmo in Darfur

Il Presidente del Sudan, Omar al-Bashir, ha affermato che il suo Governo è determinato a continuare il processo di disarmo in tutto il Darfur, al fine di accrescere la sicurezza e la stabilità nella Regione.

Lo scorso dicembre, il Governo aveva assicurato di aver completato la prima fase di un piano finalizzato alla raccolta di armi pesanti nella tormentata Regione.

L'allora Ministro degli Interni, Ismat Abdel Rahman, aveva riferito al Parlamento del Sudan che la proliferazione degli armamenti in Darfur rimaneva "una preoccupazione per la sicurezza". Egli aveva, inoltre, sottolineato che milioni di armi leggere eranonelle mani dei cittadini del Darfur.

Egli aveva precisato che in seguito  alla prima fase finalizzata alla raccolta di armi pesanti (veicoli a trazione e cannoni pesanti) e la registrazione di quelle leggere nella Regione, sarebbbe seguita una fase in cambio di compensazioni da determinare in futuro.

Il Capo dell'Autorità Regionale del Darfur (DRA), Tijani al-Sissi, ha dichiarato alla stampa di aver informato il presidente al-Bashir della situazione sulla sicurezza nella Regione ed in particolare nello Stato del Darfur Ovest, precisando la necessità di imporre l'autorità statale soprattutto per quanto riguarda il disarmo.

Vale la pena ricordare che il processo di disarmo include i gruppi ribelli firmatari dell'accordo di pace e le milizie tribali che ora costituiscono la principale fonte di insicurezza nella Regione.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article57897

Etichette: , , ,

mercoledì, febbraio 03, 2016

Jebel Marra: oltre 21 mila rifugiati cercano aiuto di UNAMID

Gli sfollati interni (IDP) continuano a fuggire dai combattimenti a Jebel Marra, zona a cavallo tra tre Stati del Darfur, così come il numero di coloro che cercano protezione nei campi UNAMID nel Darfur Nord ha raggiunto 21.000 civili.

"La Missione Ibrida delle Nazioni Unite-Unione Africana in Darfur (UNAMID) ha detto che a partire dal 31 gennaio, il numero degli sfollati cercando rifugio nelle vicinanze nel campo a Sortoni, nel Darfur Nord, è aumentato a 21.328 da 14.770. Questo include 13.269 bambini ", ha detto il vice portavoce dell'ONU, Farhan Haq.

Haq ha sottolineato, inoltre, che il numero di civili che sono fuggiti da Jebel Marra, Jebel Si e Fanga Suk, nel Darfur Centrale, presso i campi di Ruanda e Argo a Tawila, nel Darfur Nord, è aumentato a 9,209 civili.

Il portavoce ha, anche,  affermato che i gruppi di aiuto stanno fornendo assistenza umanitaria di emergenza per i nuovi sfollati. Ha aggiunto che una collaborazione fra le agenzie umanitarie è iniziata nel campo rifugiati di Sortoni il martedì.

Etichette: , , ,

martedì, febbraio 02, 2016

Non si arrestano gli attacchi del Governo nel Nilo Azzurro

Il Movimento ribelle di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) ha detto che i suoi combattenti hanno respinto il diciottesimo attacco del Governo contro l'area strategica di Jebel Kolgo, 30 chilometri a sud ovest della Capitale dello Stato del Nilo Azzurro di Ed-Damazin.

In una dichiarazione estesa ai giornali, il portavoce dello SPLM-N, Arnu Ngululu Lodi, ha affermato che le loro forze hanno respinto un attacco condotto dall'esercito governativo a Jebel Kolgo dopo una battaglia di tre ore nella mattinata di sabato.

Egli ha sottolineato che l'attacco del Governo è il diciottesimo del suo genere nel 2015, dicendo che 4 soldati governativi sono stati uccisi e 5 combattenti dello SPLM-N sono stati feriti nell'attacco.

Etichette: , , ,

lunedì, febbraio 01, 2016

Bombardamenti del Governo nel Nilo Azzurro

Il Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) ha comunicato che un aereo militare sudanese ha bombardato una zona ribelle, nello Stato del Nilo Azzurro.

"Un aereo militare dell'Esercito del Sudan ha sganciato, il 28 gennaio, dieci bombe sui villaggi di Malken, Ullu ed Alrom, ad ovest di Bau County, nello stato del Nilo Azzurro", ha detto il portavoce dello SPLM-N, Arnu Ngululu Lodi, in una dichiarazione rilasciata sabato.

Lodi ha, ulteriormente, affermato che l'attacco aereo ha bruciato e distrutto molte aziende, ucciso nove mucche e 17 capre, e terrorizzato i civili nella zona.

Il funzionario dei ribelli ha affermato che il bombardamento di obiettivi civili ed il divieto di accesso umanitario fanno parte di un embargo economico che il Governo sudanese impone sugli stati del Nilo azzurro e Sud Kordofan.

Italians for Darfur accusa gli attacchi avvenuti nello Stato del Nilo Azzurro in quanto mettono in serio pericolo i l dialogo di pace in corso.

Etichette: , , ,